Besana, alla Devi di Montesiro14 esuberi: da gennaio “cassa”

Besana – La direzione dell’azienda propendeva per la mobilità. I sindacati per la cassa integrazione straordinaria. Ha prevalso la seconda linea e ora sono ore cruciali di trattativa alla Devi Spa di via Cimabue. L’azienda montesirese di lavorazione di polistirolo, polipropilene e policarbonato aveva infatti chiesto ufficialmente l’apertura della procedura di mobilità per quattordici dei suoi cinquantaquattro dipendenti. L’intervento dei sindacati ha però fatto sì che, alla immediata mobilità, si sostituisse l’avvio di una cassa integrazione straordinaria, della classica durata annuale a partire dall’11 gennaio. Congelati i licenziamenti, quindi, alla Devi si prende tempo in attesa che il mercato mondiale si risollevi e che la situazione critica lasci il passo alla ripresa. Questo, in estrema sintesi, il succo della trattativa intercorsa nella giornata di giovedì negli uffici di Confindustria Monza e Brianza tra i sindacati esterni che seguono i lavoratori e i vertici aziendali, che fanno capo alla famiglia Vismara fondatrice nella vicina Casatenovo del noto salumificio brianzolo che ha segnato con il suo marchio la storia della salumeria italiana. Ieri mattina, all’assemblea dei lavoratori convocata in via Cimabue, anche i cinquantaquattro dipendenti sono stati informati dell’esito del vertice in Confindustria e sono quindi stati messi a conoscenza della situazione che li interesserà giocoforza da qui ai prossimi dodici mesi. Le maestranze hanno accolto la proposta emersa dal tavolo della trattativa. Si va quindi verso l’apertura di una cassa integrazione straordinaria. E dagli uffici dei sindacati Cisl di Monza, i sindacalisti spiegano: «Abbiamo inoltre chiesto all’azienda che la scelta dei lavoratori in esubero, che sarò portata avanti durante i dodici mesi di cassa integrazione straordinaria, sia dettata dal criterio della volontarietà. Abbiamo insomma chiesto che tra un anno, scaduto l’ammortizzatore sociale, non ci siano licenziamenti. L’impresa, che era inizialmente intenzionata ad andare in un’altra direzione, ci ha invece seguito nella proposta. La speranza, nostra e sua, oltre che ovviamente dei lavoratori, è che gli eventi cambino ed evolvino in modo positivo nel corso dei dodici mesi di cassa. Se questo non avverrà, tra un anno, si riaffronterà il problema degli eventuali esuberi». E, come detto, si guarderà alla volontarietà per definire gli esuberi e tutelare al meglio il futuro dei lavoratori. Capannoni e uffici in via Cimabue a Montesiro, la Devi nasce nel luglio 1961 come Fabbrica lombarda articoli plastici (Flap) e nel 1968, rilevata completamente dalla famiglia di Egidio Vismara, cambia la propria ragione sociale. Concentrata inizialmente sulla produzione di articoli in polistirene espanso destinati all’industria dell’imballaggio e di pannelli isolanti per edilizia, in epoca più recente la Devi affianca la lavorazione del polistirene con il polipropilene espanso . Nel corso degli anni, poi, perfeziona la tecnologia di stampaggio dell’espanso e mette a punto la cosiddetta ¿sinterizzazione a vapore pulsato’ che consente di ottenere manufatti di forma complessa e di elevata qualità. Nel 1990 Devi inizia a studiare il polipropilene, la cui applicazione è molto diffusa soprattutto nell’industria automobilistica.
Alessandra Botto Rossa