Vimercate – Primi scampoli di aumento in attesa di conoscere il quadro complessivo, a crescere, dall’imposizione fiscale che si abbatterà sul portafoglio dei vimercatesi e che sarà definito dal bilancio di previsione, che ancora deve approdare in aula. Nei giorni scorsi la giunta ha deliberato l’innalzamento di altre due tasse, la tarsu, per lo smaltimento dei rifiuti, e la cosap, relativa all’occupazione di suolo pubblico. E per i vimercatesi è solo l’inizio. Il sindaco Paolo Brambilla ha già dichiarato a più riprese che quest’anno pareggiare i conti sarà ancora più arduo e limare all’osso le spese non basterà.
Cosa cresce – Ai tagli già intervenuti, si affiancheranno così inevitabili aumenti diffusi e l’azione sarà estesa a tutte le leve fiscali a disposizione del Comune. I numeri esatti li si conoscerà solo a fine mese, sul filo di lana rispetto ai tempi canonici fissati per l’approvazione del documento contabile. Uno slittamento che è chiaro segnale di una difficoltà evidente nella chiusura dei capitoli. Le date probabili per il bilancio di previsione 2012 sono la presentazione in aula attorno al 20 giugno e l’approvazione entro i primi dieci giorni di luglio. Appare dunque certo l’aumento dell’addizionale comunale Irpef e delle aliquote Imu, forse anche sulla prima casa. Un rialzo generalizzato alle tariffe sui servizi che, opportunamente spalmato e con le tutele delle fasce più deboli, servirà a colmare un gap negativo di partenza che supera i tre milioni di euro.
Rivendicazioni – Solo pochi giorni fa, riferendosi a questo quadro complessivo, il sindaco Paolo Brambilla spiegava: «Sento rivendicare da vari fronti l’esigenza che l’intero gettito dell’Imu sulla seconda casa dovrebbe essere lasciato ai Comuni e non, come ha previsto il governo, trasferito per metà allo Stato». Traduzione: «Per Vimercate significherebbe che, applicando l’aliquota base del 7,6 per mille, ben quattro milioni di euro resterebbero qui, io potrei addirittura diminuire le aliquote e riempirei quel gap di partenza di circa tre milioni e mezzo». Tenuto conto che per l’aliquota Imu sull’abitazione principale, il sistema di detrazione previsto può abbattere fortemente l’imposta per quelle famiglie che possiedono case con rendite non elevate e con figli a carico, è facile supporre che le detrazioni potrebbero arrivare ad azzerare in molti casi il pagamento, riducendo così significativamente il gettito complessivo finale da questa voce. Con l’esito finale che l’amministrazione potrebbe optare per un innalzamento dell’aliquota anche sulla prima casa.