Arcore – Una lite tra ragazzi, un pestaggio che poteva anche finire peggio se qualcuno non fosse intervenuto. E, all’indomani della babyrissa, il caso è sulla scrivania del sindaco come uno dei tanti episodi che richiamano l’attenzione dei “grandi” sugli spinosi temi dell’educazione, del bullismo, delle baby gang.
I fatti risalgono a sabato scorso quando nel parcheggio di via Sant’Apollinare c’erano le giostre, evidentemente ancora in grado di richiamare sul posto adolescenti da tutta la zona. A due passi, il palazzetto dello sport, dove qualche volontario con ragazzi disabili si stava preparando per una manifestazione benefica. E’ stato proprio nel piazzale del PalaUnimec che un gruppo di adolescenti si è sistemato per dirimere qualche questione non meglio precisata, ma capace di surriscaldare gli animi.
A fronteggiarsi, due baby bande che un cittadino arcorese, A.V., icona del volontariato locale presente in quel momento al PalaUnimec, ha notato fin dall’inizio. “Incuranti della presenza di ragazzi disabili –racconta nella lettera di denuncia inviata al sindaco Marco Rocchini- si affrontavano prima verbalmente poi passando alle mani con una violenza inaudita e creando scompiglio davanti al bar del palazzetto. Quando si sono scontrati, non ho esitato ad affrontarli riuscendo con la forza a separarli. Solo a questo punto qualcuno dei presenti ha osato parlare solo per dirmi che facendo così avrei rischiato una coltellata”.
E’ da qui che è partito A.V. (“preferisco non si divulghi troppo il mio nome, nel timore di trovarmeli sotto casa”), per esprimere tutto il suo sconcerto. A turbarlo, l’indifferenza generale. “Ma ancora più sconcertante –prosegue la missiva- è che nessuno ci abbia risposto al 112 e che,dopo essermi recato in caserma, nessuno si sia fatto vedere dove stava riprendendo la rissa davanti alle giostre”. Il cittadino conclude spiegando al sindaco di essersi rivolto a lui perché consapevole della sua attenzione a questa tematica e perché spinto dal bisogno di “non stare zitto”.
Episodi di questo genere, nei paraggi, sarebbero peraltro, secondo il volontario, tutt’altro che eccezionali, spia di un malessere che dovrebbe essere risolto a partire dalle famiglie. “Sono assolutamente d’accordo con lei –risponde il sindaco- ma come vede, tutti i miei sforzi sono risultati vani. Certo che bisognerebbe intervenire sulle famiglie. Cercherò di invitarle, tramite l’aiuto delle scuole, e di far presente che la situazione è diventata insostenibile”. “Quando si invocano le forze dell’ordine, è perchè la politica, le scuole, le famiglie, le istituzioni hanno già fallito”, ha commentato il Pd, proponendo una commissione urgente ad hoc.
Valeria Pinoia