Paderno Dugnano – La sequenza di rapine a mano armata che ha caratterizzato i giorni prima di Natale a Paderno Dugnano ha avuto una coda altrettanto drammatica nel pomeriggio del 24 dicembre. Vittima, questa volta, la farmacia di via Gramsci 168. I malviventi sono entrati in azione nel tardo pomeriggio della Vigilia: uno con il casco integrale ad attendere fuori a bordo di una moto senza carenatura, un altro con un berretto da baseball, entrato per farsi consegnare il denaro. In mano una pistola che, anche in questo caso come per la tabaccheria di piazza Matteotti, ha dato l’impressione di essere un’arma giocattolo. Naturalmente, i responsabili della rivendita di farmaci al confine con Cusano Milanino, hanno preferito non rischiare e assecondare le richieste del rapinatore. In cassa, in quel momento c’erano poche centinaia di euro.
«Anche noi – dice uno dei gestori della farmacia Viani – siamo rimasti comprensibilmente shockati. Comunque abbiamo preferito assecondare il malvivente. Anche se la rabbia è tanta. La nostra attività è tutta la nostra vita, bisogna immaginare che l’impatto e la sensazione di impotenza di fronte ad avvenimenti del genere sono le stesse di quando i topi di appartamento entrano in una delle case di un qualsiasi concittadino padernese». Anche se il danno economico, in questo caso, non è nemmeno paragonabile al bottino di altre imprese criminose messe a segno nella settimana di Natale nella città di Paderno Dugnano.
I responsabili dell’esercizio di via Gramsci hanno infatti l’abitudine di portare via il denaro più volte nell’arco della giornata. E a poche ore dalla chiusura natalizia, nella cassa della dottoressa Viani non c’era più di qualche centinaio di euro. Una volta uscito il rapinatore («italiano. Anzi, italianissimo»), ai responsabili della farmacia non è rimasto altro da fare che chiamare i carabinieri. Per la cronaca, c’è qualche possibilità che in questo caso non si tratti degli stessi malviventi che giovedì hanno preso d’assalto la cassa del distributore Total sulla Milano-Meda e, poche ore dopo, la tabaccheria Popolizio in pieno centro. Diversa la moto, sicuramente diversa l’arma. Giocattolo o no.
Pier Mastantuono