A Lentate è bastata la pauraIn regola le famiglie morose

Lentate sul Seveso – Core de mamma non inganna. É bastato ventilare la sospensione del servizio mensa e scuolabus alle famiglie morose, che i genitori hanno messo mano al portafogli, pur di non lasciare a stomaco vuoto e a piedi i loro piccini.

La minaccia – La criticata iniziativa dell’amministrazione comunale, in particolare dell’assessore alla pubblica istruzione Patrizia Del Pero, di togliere i servizi scolastici facoltativi alle famiglie morose (mensa e allo scuolabus) ha sortito l’effetto sperato e a meno di due mesi dall’approvazione della delibera di giunta per il recupero dei crediti, cinque dei sei casi si sono risolti. «Subito dopo il battage mediatico del provvedimento – precisa Del Pero – abbiamo ricevuto la telefonata di una cittadina, che si era detta infastidita: «Insomma non siamo mica poveri», aveva precisato, la mia risposta era stata logica: «Allora paga»». In effetti così è stato. In quattro avvicinandosi alla data della sospensione del servizio (lo scorso mercoledì 5 maggio) si sono presentati in comune e hanno liquidato quanto dovuto, tutti importi superiori ai 200 euro. «Questo significa – commenta Del Pero – che non avevano problemi economici, come avevo già precisato». A chiudere il cerchio però sino allo scorso giovedì 6 maggio mancavano due famiglie. «Una si è presentata direttamente allo sportello – incalza l’assessore – e insieme abbiamo stabilito la dilazione di pagamento, alla fine mi ha persino ringraziata».

Nuovo fronte – Per Patrizia Del Pero però la questione non si è conclusa, rimane ancora una famiglia morosa. A questo punto è pronta alla soluzione estrema: sospendere il servizio al suo bambino? «Abbiamo cercato di contattare i genitori – prosegue l’assessore – non hanno mai risposto ai diversi solleciti e così oggi (venerdì 7 maggio) andrò direttamente a domicilio. Lentate è una realtà piccola, ci conosciamo tutti, so chi sono. Naturalmente non farò mai nomi, ma sono pronta a un confronto per arrivare alla soluzione e far capire che i servizi richiesti, vanno pagati, è una questione di rispetto per chi è in regola».

Fermezza – Assessore, il suo modus operandi fa pensare che non abbia intenzione di bloccare la somministrazione del pasto ai figli, insomma è pronta a invitare i genitori a non portare in mensa i loro piccini? «Certo che lo sono, non ho mai affermato il contrario, semplicemente prima di arrivare alla sospensione del servizio, stiamo percorrendo tutte le strade possibili anche per aiutare i debitori a pagare». Intanto il “buco” per il caso mensa supera i diciannovemila euro: «Altre famiglie stanno sfiorando i duecento euro di mancato pagamento».
Cristina Marzorati