- Il prezzo dell’argento supera il rally della settimana dopo aver toccato il fondo a 18,00 dollari.
- XAGUSD è in bilico grazie al calo dei rendimenti del Tesoro USA, che indeboliscono il biglietto verde.
- L’economia statunitense si trova in territorio negativo a causa della contrazione dello 0,9% del prodotto interno lordo.
XAGUSD ha registrato un’impennata per tre giorni consecutivi, raggiungendo quasi il 9% nella settimana grazie all’umore ottimista dei trader, sulla scorta di un’inclinazione “falco” della Federal Reserve, che ha spinto al ribasso i rendimenti dei Treasury USA e ha indebolito il dollaro statunitense. La lettura negativa del PIL statunitense, accanto all’ultima menzionata, per il secondo trimestre, ha fatto diminuire le scommesse che la Fed statunitense continuerà ad inasprire le misure al ritmo attuale, dato che lo scenario dell’inflazione sta peggiorando. I prezzi dell’argento sono scambiati a 19,91 dollari al momento della scrittura.
XAGUSD è in bilico sul calo dei rendimenti del Tesoro USA che indeboliscono il biglietto verde.
I future sulla parità USA aumentano grazie al sostegno degli utili societari statunitensi. Nel frattempo, il calo dei rendimenti dei Treasury statunitensi, con il tasso della banconota a 10 anni che è sceso di 12 punti base e ha reso solo il 2,671%, ha stimolato l’appetito per il metallo bianco.
Giovedì il Dipartimento del Commercio degli Stati Uniti ha rivelato che il Prodotto Interno Lordo degli Stati Uniti nel secondo trimestre ha subito una contrazione dello 0,9% su base annua dopo il calo dell’1,6% nel primo trimestre, il che significa che gli Stati Uniti sono in recessione tecnica. Nel frattempo, il Dipartimento del Lavoro degli Stati Uniti ha riferito che le richieste di disoccupazione anticipate per la settimana conclusasi il 23 sono aumentate di 256.000 unità, un dato superiore alle previsioni ma inferiore alle 261.000 unità della settimana precedente.
Il biglietto verde si è indebolito durante la giornata, danneggiato dal calo dei rendimenti obbligazionari statunitensi. Il DXY perde lo 0,24% e si attesta a 106,206 dopo aver toccato un massimo giornaliero di 106,975.
Mercoledì la Fed ha aumentato di 75 punti base il Federal Funds Rate. Nella dichiarazione monetaria la Fed ha riconosciuto che l’economia sta rallentando, ma ha anche sottolineato il suo impegno a riportare l’inflazione al tasso obiettivo del 2%. Tuttavia, i futures del mercato monetario hanno ridotto gli ulteriori rialzi dei tassi da parte della Federal Reserve, poiché stanno valutando un inasprimento inferiore a 100 punti base, prevedendo che il FFR si completi intorno al 3,25%.
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