Negli ultimi minuti della partita con la Lazio si è già intravista la possibile evoluzione del Monza. Ora durante la pausa prima della sfida contro il Torino in programma domenica 24 novembre (alle 15 a Torino) Nesta ha avuto tempo e occasione per lavorare su una soluzione che già aveva idealizzato nei mesi scorsi, ma che non era mai stata troppo esplorata: la difesa a quattro con conseguente modifica del modulo per trovare le posizioni giuste dove far rendere al meglio tutti i giocatori.
Serie A, Torino-Monza: i giocatori e il nuovo modulo
Proposta anche l’anno scorso da Palladino, la squadra ha già dimostrato di poter assorbire la mutazione. Le opzioni sono minori, la rosa più ristretta, la qualità però c’è e l’obiettivo è farla emergere. Punto fissi della retroguardia rimangono sempre Izzo e Pablo Marì. Loro due sono i centrali designati. Carboni può giocare anche sulla sinistra e si gioca il posto con Kyriakopoulos, uno che nel Sassuolo ha giocato quasi sempre da terzino sinistro. A destra c’è il primo grande punto di domanda: Pedro Pereira sta probabilmente avendo la stagione più continua della sua carriera, ma non è sempre stato brillante; Birindelli sta faticosamente rientrando da un lungo infortunio; D’Ambrosio non ha più l’età per giocarle tutte e per tanti minuti.
Una soluzione estrema potrebbe essere il dirottamento di Izzo a destra, ma la realtà è che il Monza dovrebbe pensare di intervenire sul mercato a gennaio per un rinforzo localizzato. Il centrocampo è forse il reparto in cui i giocatori a disposizione si sposano meglio con l’idea di uno schieramento a tre. Pessina e Bianco mezzali, con Bondo davanti alla difesa. Il problema è con l’infortunio di Pessina, fuori due mesi, non ci sono reali alternative se non l’utilizzo di Valoti. Per non parlare poi degli adeguamenti a gara in corso, considerate le lunghe assenze di Sensi e Gagliardini.
Serie A, Torino-Monza: le opzioni in attacco e il Torino
Mota Carvalho e Maldini rimangono le prime scelte sulla trequarti, così come Djuric in posizione avanzata. Un’altra possibilità sarebbe l’accentramento di Maldini con Caprari aperto a sinistra per passare da un immaginario 4-3-2-1 ad un già visto 4-2-3-1 che, in questo momento, rappresenta una risoluzione più attuabile. Rispetto allo schieramento tradizionale, di fatto, tutti questi cambi prevedono 10/11 immutati rispetto a quanto visto fino a oggi, con tutt’al più metri di avanzamento o arretramento. I numeri poi valgono solo sulla carta, starà a Nesta trasformarli in soluzioni efficaci sul campo. Con il lavoro, naturalmente, quello che ci ha messo durante la pausa per arrivare pronto ad ogni evenienza alla sfida di domenica pomeriggio con il Torino.