Come aveva preannunciato in settimana, pur studiando possibili alternative, Raffaele Palladino è ripartito dalla difesa a tre, dando continuità al lavoro di Giovanni Stroppa. I cambiamenti sostanziali sono stati nel posizionamento degli avanti, con Pessina e Caprari alle spalle di Mota Carvalho, al posto di una linea di centrocampo a tre con un regista e due mezzali. Ma anche nell’avanzamento della squadra di qualche metro in fase di aggressione e ripartenza, in modo da poter tenere in costante pressione gli avversari.
Serie A, il punto tattico: verticalizzazione e conclusione
Ne è uscito un Monza che ha mostrato il solito possesso palla, anche nel primo tempo prima dell’espulsione di Di Maria, ma anche una discreta attitudine alla verticalizzazione e alla conclusione. Non sono fioccati tiri verso la porta di Perin come se piovesse, anche se qualche botta dalla distanza in più è stata provata, senza necessariamente entrare in area palla al piede, nonostante il gol sia arrivato con un’azione classica del calcio: traversone a rientrare con il mancino e taglio sul primo palo del centravanti.
Serie A, il punto tattico: Ciurria da subito sull’esterno di destra
Una delle mosse tattiche di Palladino è stata schierare Ciurria sull’esterno di destra dal primo minuto. Il Fante ex Pordenone, alla prima da titolare in Serie A, non ha caratteristiche difensive e nemmeno il fisico del corazziere, ma sopperisce con la voglia e con l’aggressività, qualità proprie anche di Birindelli che però è stato superato nelle gerarchie probabilmente per una questione tecnica: da fantasista qual è Ciurria può provare a saltare l’uomo e sfruttare il delicato piede sinistro per mettere i compagni in porta come ha fatto con Gytkjaer.
Serie A, il punto tattico: i tre difensori all’impatto e in anticipo, come con Stroppa
Altro fattore importante, questo mutuato da Stroppa, è stato chiede ai tre difensori di andare sempre all’impatto e il più possibile in anticipo e così Vlahovic, Kostic e Di Maria sono spariti dal campo nei duelli fisici con Izzo, Pablo Marì e Marlon, in ordine di prestazione.
Serie A, il punto tattico: il doppio trequartista
Infine, la mossa più evidente di tutte, il doppio trequartista: Caprari e Pessina non hanno giocato da ali, ma da centrocampisti aggiunti, formando una sorta di quadrato centrale che ha agevolato il possesso e coperto una mediana che, non essendo tra le più fisiche della categoria, ha bisogno di sostegno e di equilibrio da tutto il gruppo, restituendo una prestazione tecnica di altissimo livello; promossissimi sia Rovella (devastante in fase di recupero, migliore del match) che Sensi.
Serie A, il punto tattico: squadra impostata per giocarsela
Sicuramente sul successo hanno pesato l’espulsione di Di Maria, le difficoltà della Juventus e pure l’allineamento dei pianeti, ma come si dice la fortuna aiuta gli audaci e Palladino ha impostato la sua squadra per giocarsela anche al cospetto della Vecchia Signora. Alla fine ha avuto ragione. Tre punti per il Monza, i primi tre della storia in Serie A.