Per IMF, l’embargo prolungato del gas russo potrebbe costringere l’Europa al gelo

In un post, gli analisti di IMF hanno messo in guardia sulle conseguenze che potrebbero esserci, qualora l’embargo del gas russo diventi definitivo.

Se le nazioni non inizieranno a collaborare in modo più stretto per trovare forniture alternative, mezza Europa rischia di pagare un prezzo altissimo. Ungheria, Slovacchia, Repubblica Ceca e Italia rischiano la recessione senza gas russo.
Secondo i risultati dei ricercatori, un calo della fornitura di gas russo fino al 70% può essere gestito a breve termine utilizzando altre forniture e fonti di energia, riducendo la domanda a causa dei costi precedentemente elevati.

Il danno economico si attenua nello scenario più promettente di un mercato pienamente connesso, con il PIL ungherese in calo di oltre il 3%, il PIL di Slovacchia e Italia in calo di oltre il 2% e il PIL della Repubblica Ceca in calo di meno del 2%.
L’Ungheria sarebbe il paese che subirebbe di più economicamente un simile embargo poiché il suo PIL scenderebbe di oltre il 6%. Allo stesso tempo, se si impedisce alle fonti di gas alternative, come il gas naturale liquefatto, di fluire liberamente dove è richiesto, Slovacchia, Repubblica Ceca e Italia potrebbero vedere un calo del PIL del 5%.
Secondo gli analisti del FMI, nonostante una diminuzione del 60% delle esportazioni di gas russe da giugno 2021, le infrastrutture europee e l’offerta mondiale sono riuscite a tenere il passo. Il consumo totale di gas è diminuito del 9% rispetto a un anno fa nel primo trimestre, che ha coinciso con l’invasione russa dell’Ucraina e l’imposizione di sanzioni economiche occidentali. L’utilizzo di fornitori alternativi è in aumento, in particolare GNL dai mercati internazionali.
A causa della disponibilità di fonti energetiche alternative e del potenziale di riduzione dei consumi, il PIL tedesco diminuirebbe fino al 2% nel peggiore dei casi e di poco più dell’1% nel migliore dei casi.
Tuttavia, a seguito dell’aumento dei costi del gas all’ingrosso che ha spinto l’inflazione tedesca verso l’alto di ulteriori 2 punti percentuali nel 2022 e nel 2023, l’attività economica tedesca potrebbe diminuire del 2,7% nel 2023.

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