Il prezzo del petrolio decresce grazie al dollaro debole

Lunedì, i prezzi del petrolio hanno continuato a salire, sostenuti da un dollaro debole e da un’offerta limitata, che non vede più all’orizzonte una possibile recessione, che sarebbe potuta nascere in Cina per via dei focali di Covid, che quasi sicuramente avrebbe la domanda di carburante.
Sempre lunedì, il dollaro è sceso dai massimi pluriennali, contribuendo a mantenere alti il prezo dell’oro e del petrolio. I beni/servizi nominati in dollari diventano più economici quando la valuta perde valore.
Dopo essere aumentati dell’1,9% nell’ultima sessione, i future sul greggio statunitense del West Texas Intermediate (WTI), con consegna ad agosto, sono aumentati di 2,17 dollari, o del 2,2 %, a 99,76 dollari.
Mentre, i futures sul petrolio Brent sono aumentati del 2,1%, 2,44 dollari, per via della liquidazione di settembre, arrivando venerdì alle 9:00, a 103,60 dollari al barile.
E secondo Jeffrey Halley, analista senior di OANDA, “il greggio Brent troverà un supporto verso la fine della settimana se la Russia non tornerà a garantire il gas dopo la riparazione del Nord Stream 1 alla Germania.
Questa settimana, le attività diffuse di test alla positività COVID sono proseguite in diverse regioni della Cina, sollevando preoccupazioni per il consumo di petrolio del Paese come secondo consumatore di petrolio al mondo. Sulla preoccupazione che una recessione possa influenzare la domanda di petrolio, Brent e WTI hanno registrato la settimana scorsa i loro maggiori cali settimanali in circa un mese.
Questa settimana, l’attenzione dei mercati finanziari mondiali si è concentrata sulla ripresa delle esportazioni del gas russo verso l’Europa attraverso il gasdotto Nord Stream 1, che dovrebbe essere riparato entro il 21 luglio.
Governi, mercati e imprese temono che la chiusura durerà più a lungo a causa del conflitto in Ucraina. Le forniture di petrolio, nel frattempo, sono ancora limitate. E come era prevedibile, la visita del presidente degli Stati Uniti Joe Biden in Arabia Saudita non ha prodotto alcun risultato, visto che il principale produttore OPEC non ha assunto alcun impegno nell’ottica di un aumento della produzione.

Per ridurre i costi del petrolio e risolvere il problema inflazione, Biden vuole che le compagnie petrolifere del Golfo espandano la produzione. La Germania, la quarta economia più grande del mondo, soffrirà sempre di più in mancanza del gas ruso, altro tassello per una grande recessione.

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