Dollaro in calo in vista della decisione sui tassi di interesse della BCE

Martedì mattina, il dollaro è sceso in Asia perché il gasdotto Nord Stream potrebbe riprendere dopo la manutenzione, e la BCE potrebbe decidere un rialzo dei tassi più aggressivo.

L’indice del dollaro USA, che segue il biglietto verde rispetto al paniere di altre valute, è sceso a 106,53 dallo 0,14% delle 11:33 PM ET.

La coppia USD/JPY è scesa a 138,09 dallo 0,07%.

La coppia AUD/USD ha raggiunto 0,6916 da 0,32 e la coppia NZD/USD è salita dello 0,53% a 0,6262. La riunione politica di luglio della Reserve Bank of Australia ha evidenziato la necessità di aumentare i tassi di interesse per controllare la crescente inflazione, anche dopo l’ultimo rialzo perché la disoccupazione è scesa al livello più basso in circa 50 anni.

La coppia USD/CNY è rimasta invariata, mentre la coppia GBP/USD è salita dello 0,28% a 1,2028.
La Banca centrale europea potrebbe prendere in considerazione un aumento dei tassi di interesse di 50 punti percentuali nella riunione di giovedì, a causa del peggioramento dell’inflazione.

Inoltre, giovedì la Russia è pronta a riprendere le forniture di gas all’Europa dopo il completamento della manutenzione del gasdotto Nord Stream.

Lo stratega valutario della Commonwealth Bank of Australia, Carol Kong, ha dichiarato che se il giorno successivo il flusso di gas russo dovesse essere riaperto, sarebbe una buona notizia per il dollaro europeo. Nel prossimo futuro, l’euro potrebbe ricevere una piccola spinta e allontanarsi dalla parità.

Ha inoltre dichiarato di essere preoccupato per il cambio euro/dollaro e di ritenere che i lati negativi persistano; il forte e aggressivo orientamento della Banca centrale europea non sarà in grado di fornire un sostegno costante.

Martedì Andrew Baily, governatore della Banca d’Inghilterra, ha dichiarato che la Banca d’Inghilterra potrebbe aumentare i tassi fino allo 0,5% nella prossima riunione per controllare l’inflazione.

Giovedì è prevista la decisione sui tassi di interesse della Banca del Giappone e della BCE.

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