Con prospettive ottimistiche e una riunione dell’OPEC+ all’orizzonte, i prezzi del greggio sono aumentati. Una destinazione WTI?

Il prezzo del greggio è salito mercoledì, grazie alle speranze che l’OPEC e i suoi alleati si accordino per ridurre la produzione nella riunione prevista in giornata e alle prospettive generalmente più rosee per gli asset di rischio.

Alcuni operatori di mercato hanno alzato le stime del taglio dell’offerta da parte del cartello da circa 1 milione di BPD a ben 2 milioni di BPD.

Una difficoltà nell’effettuare una tale riduzione pubblica è che molti membri del club, e produttori di petrolio, non stanno già raggiungendo le loro quote. È possibile che la riduzione del limite non abbia un grande effetto sull’offerta reale.

Secondo gli ultimi dati della CFTC, gli operatori netti di futures non commerciali (speculativi) stanno ancora riducendo le loro posizioni lunghe.

Con i dati più recenti che risalgono solo al 27 settembre, il numero di contratti lunghi è sceso a 226k da 240k della settimana precedente ed è ora molto vicino al minimo di 6 anni di 210k osservato in agosto.

Negli ultimi cinque anni, la stagionalità dell’oro nero ha mostrato tendenze al rialzo fino quasi alla fine di ottobre, seguite da cali verso la fine dell’anno.

Clicca qui per aprire un conto demo eToro>>>subito per te 100mila euro per fare pratica nel forex trading

La backwardation segnala la dinamica fondamentale della domanda e dell’offerta del mercato petrolifero. Si verifica quando il prezzo del contratto con la data di regolamento più vicina è superiore a quello del contratto con la data di regolamento più recente.

Essa esemplifica la propensione del mercato a pagare un premio per una consegna rapida invece che per una consegna ritardata. L’aumento della backwardation può far presagire l’emergere a breve di forze positive sui prezzi.

L’indice OVX, che misura la volatilità del mercato petrolifero, è salito di recente, indicando una crescente preoccupazione per la traiettoria futura del prezzo del petrolio.

Questa settimana, l’ottimismo per la fine del “picco di falco” delle banche centrali ha aiutato le materie prime.

Il rialzo dei tassi di 50 punti base (bp) deciso oggi dalla RBNZ ha smorzato queste aspettative, anche se l’impatto sui mercati non si è ancora visto.

Il sentimento positivo del mercato ha provocato un indebolimento del dollaro USA, che ha aiutato il greggio e le altre materie prime a mantenere gli attuali guadagni.

INFORMAZIONE PUBBLICITARIA A PAGAMENTO
Editoriale il Cittadino Srl e la testata Il Cittadino non si assumono alcuna responsabilità per il testo contenuto in questo publi-redazionale (che è realizzato dal cliente) e non intendono incentivare alcun tipo di investimento.