La Curva Davide Pieri ha disertato l’appuntamento, l’allenamento a porte aperte organizzato venerdì 11 luglio mattina all’U-Power Stadium dal Monza. «Non ci presentiamo a chi non si presenta», hanno scritto ieri sulla pagina ufficiale gli ultras biancorossi. Tema scottante, perché per ora la nuova proprietà del fondo americano Beckett Layne Ventures ha deciso di rinviare tutti i convenevoli al momento del closing, a fine estate. Una scelta non di convenienza ma di praticità. Mauro Baldissoni è la miglior garanzia e non a caso sta lavorando giorno e notte negli uffici di Monzello e Brianteo per dare un’impronta solida e convinta all’operazione.
Ovviamente nella piazza c’è scetticismo, com’è normale che sia dopo anni di Seedorf, Armstrong, Bingham, Di Stanislao e Montaquila. La famiglia Colombo e Fininvest hanno portato una nuova visione nel Monza, un nuovo modo di vivere il calcio senza l’ansia di sapere se saranno pagati gli stipendi a fine mese e i tifosi non vogliono più rivivere gli incubi del passato.
Calcio Monza, alla seduta d’allenamento la Curva Pieri ha disertato
Lo scetticismo sarà spazzato via dai fatti: da un’acquisizione portata a termine con profitto, dalla presentazione di soci e partner (a proposito, smentita ancora una volta la partecipazione di Alex Menta, dirigente in uscita dalla Triestina con un passato poco apprezzato nonché contestato), dalla campagna cessioni e dalla successiva campagna acquisti. A Monzello si lavora, per confermare la credibilità del progetto americano. L’obiettivo è convincere tutti in queste settimane di avvicinamento al campionato ed al definitivo passaggio delle quote.

Non c’erano gli ultras, ma all’invito hanno risposto comunque in quattrocento, fa sapere il Monza, attraverso i dati forniti dagli steward ingaggiati per l’accoglienza allo stadio. Non proprio un bagno di folla, ma per un allenamento, in un qualsiasi venerdì mattina di inizio luglio, con la gente ancora al lavoro e i bambini magari ai centri estivi, senza l’apporto dei ragazzi della Curva, poteva anche andare peggio.
Calcio Monza, mister Bianco a firmare autografi: “L’inizio è buono”
Per rimanere sul tema presentazioni, nonostante un passato da difensore, Nicolas Burdisso, il nuovo direttore sportivo, ha dribblato attentamente i giornalisti, preferendo concentrarsi nei colloqui con mister Paolo Bianco e rimandando tutto alla prossima conferenza stampa di presentazione che potrebbe essere organizzata già la settimana prossima. Il nuovo allenatore invece si è fermato con tanti dei giocatori a firmare qualche autografo e scattare qualche foto con i sostenitori presenti. Poche chiacchiere, tanta determinazione: «L’inizio è buono, come tutti gli inizi. Il gruppo è coeso e con me non può essere diversamente. L’ambiente mi piace». Dirà qualcosa di più alla conferenza, ma soprattutto cercherà di far parlare il campo. E qui arriviamo alle notizie migliori.
Calcio Monza, l’allenamento a porte aperte: si è già intravista dell’intensità
Sul miglior terreno di gioco dei professionisti italiani, si è intravista dell’intensità. Il modulo iniziale prevede la retroguardia a tre. In porta Thiam, in difesa Brorsson, Izzo e Carboni, a centrocampo Birindelli, Obiang, Colombo e Ciurria, sulla trequarti tanti cambi – anche per i giocatori a disposizione sono tanti – con Colpani e Mota Carvalho più di altri, alle spalle di Keita, Petagna e Maric che si sono avvicendati spesso. Allenamento differenziato per capitan Pessina, Ganvoula e l’ultimo arrivato Galazzi. Fuori per infortunio Antov, Zeroli e Bakoune. I più brillanti sono sembrati Colpani e Ciurria, longilinei e rapidi, più veloci ad entrare in forma. Un po’ di talento e freschezza li hanno mostrati anche Forson e Martins. Si è mosso con autorità Obiang in regia. Izzo con la solita prepotenza. Il resto verrà, ma molto cambierà anche sul mercato, perché i pezzi pregiati sono diversi, hanno discrete valutazioni e soprattutto interessano in Serie A. E Bianco? Si fa sentire. Porta le sue indicazioni, vuole intensità, vuole due tocchi massimo, vuole movimenti coordinati e chiede di gestire il possesso senza rinunciare all’imbucata. È solo l’inizio, ma dopo la retrocessione serviranno sempre di più momenti come questo, colorati di biancorosso e arricchiti di vicinanza ai tifosi.