Prorogata di 30 giorni r la trattativa sui 325 tagli (su 620 addetti) alla Verti assicurazione. La società (ex Direct Line) del gruppo spagnolo Mapfre aveva annunciato un piano di ristrutturazione a metà novembre.
Da allora le trattative con i sindacati non hanno portato a niente. Le proposte avanzate dall’azienda per attenuare l’impatto occupazionale sono state rispedite al mittente come irricevibili. Tutto doveva concludersi, secondo procedura, il 12 febbraio, ma le parti hanno deciso di darsi un altro mese per cercare una soluzione. Ora, quindi, ci sarà tempo fino al 12 marzo. Da qui ad allora saranno calendarizzati una serie di incontri ai quali parteciperanno, oltre all’azienda e ai rappresentanti sindacali, anche le segreterie nazionali dei sindacati e l’Ania, l’associazione nazionale fra le imprese assicuratrici.
Quest’ultima, infatti, aveva dato la sua disponibilità a partecipare alla trattativa in seguito a un incontro con le organizzazioni dei lavoratori tenutosi nelle scorse settimane. All’azienda è stato chiesto di revocare il piano che però. a distanza di tre mesi dall’annuncio della riorganizzazione, non è cambiato. Le proposte messe sul tavolo da Verti, tra cui l’esternalizzazione di 104 persone che potrebbero passare a gestori esterni con contratti part time di quattro ore, sono state dichiarate insufficienti.
Tra i dipendenti Verti coinvolti nel piano esuberi molte sono donne, presenti in azienda anche dalla fine degli anni 90 e con un’età media di 45 anni, proprio in quella fascia in cui il mercato del lavoro offre meno possibilità di ricollocamento. La società ha sede a Cologno Monzese ma una buona parte dei suoi dipendenti risiedono in Brianza, tra Monza, Seregno, Desio e Lissone.