Storia di Omet, da una cantina alla sfida alle multinazionali

La OMET, con 165 milioni di euro e 350 dipendenti si è raccontata all'evento BtoBCircle a Monza.
OMET, Officina Meccanica e Tranceria all'evento BtoBCircle a Monza
OMET, Officina Meccanica e Tranceria all’evento BtoBCircle a Monza

L’avventura, come spesso è successo in Brianza e in altre zone d’Italia, è partita quasi in incognito, con una sistemazione decisamente provvisoria. Quell’avventura ha poi portato la OMET, Officina Meccanica e Tranceria, a diventare una società in grado di realizzare un fatturato di 165 milioni di euro con 350 dipendenti. Una realtà che si confronta senza paura con agguerrite multinazionali.

Storia di Omet: l’ad Antonio Bartesaghi si è raccontato all’evento BtoBCircle

OMET, Officina Meccanica e Tranceria all'evento BtoBCircle a Monza
OMET, Officina Meccanica e Tranceria all’evento BtoBCircle a Monza

Antonio Bartesaghi, 53enne laureato in economia e commercio, amministratore delegato della OMET, figlio del fondatore Angelo, ha raccontato la storia della «sua» azienda, vincitrice del BtoB Awards 2023, durante un appuntamento promosso da BtoBCircle, piattaforma dedicata a imprenditori e top manager.

Sara Re, fondatrice con Pietro Fortunato del BtoBCircle, ha condotto l’incontro con il vincitore del BtoB Awards 2023, riconoscimento dedicato alle imprese eccellenti di Monza, Como e Lecco.

Storia di Omet, vincitrice BtoB Award 2023

L’edizione 2024 del premio partirà il 15 maggio con un evento ospitato dal Saint Georges Premier. Il vincitore della precedente edizione, intanto, ha appunto spiegato a una platea di imprenditori come sia nata la OMET, fondata nel 1963.

«Mio padre – ha precisato l’imprenditore lecchese, residente a Monza – era un tecnico che lavorava alla Fiocchi di Lecco. Ma voleva crescere, riteneva che i suoi meriti non fossero adeguatamente valorizzati. Decise perciò di mettersi in proprio. Produceva minuterie metalliche nella cantina dei miei nonni».

Storia di Omet, le idee del fondatore Angelo Bartesaghi

Ma, prevedibilmente, quella cantina diventò presto angusta per le idee di Angelo Bartesaghi. Questa bella avventura imprenditoriale, comunque, partì proprio da lì. Le sedi della OMET ora sono a Molteno e Lecco. L’azienda realizza macchinari per il packaging e per la produzione di carta piegata. Bartesaghi, abituato da bambino a gironzolare per i reparti della fabbrica, non ha perso questa vecchia abitudine.

«Se gli operai non mi vedono – ha ammesso ironicamente – si preoccupano. Di natura sono curioso: vado in produzione e chiedo. Voglio che mi spieghino».

Storia di Omet, il rapporto con i dipendenti

Bartesaghi, dopo esperienze professionali in Germania e negli Stati Uniti, subentra alla guida dell’azienda alla morte del padre Angelo, nel 2011. Da allora ha sempre ritenuto che il vero patrimonio dell’azienda sia costituito dagli stessi collaboratori: «Amo – ha aggiunto – il dialogo con le persone. Mi piace ritrovarmi con i nuovi assunti davanti alla macchinetta del caffè. Racconto come sono io e così ci si confronta. Il confronto è sempre un elemento di arricchimento».