Solaro, autunno difficile alla Electrolux: calo di ordini e poche materie prime

Si preannuncia un autunno difficile per lo stabilimento Electrolux di Solaro, con giornate di chiusura e orari ridotti a causa dei cali di ordini e la scarsità di materie prime
La fabbrica Electrolux in Brianza
La fabbrica Electrolux in Brianza

Si preannuncia un autunno difficile per lo stabilimento Electrolux di Solaro, con giornate di chiusura e orari ridotti. I cambiamenti prendono il via nel mese di ottobre e per i dipendenti della fabbrica di lavastoviglie interverrà un energico taglio degli stipendi. È bene, per comprendere a pieno la situazione, fare un riepilogo dei fatti dall’inizio della pandemia ad oggi. Nelle prime settimane furono avviate le giornate a 6 ore in solidarietà, durante la fase più critica dell’emergenza ci furono 40 giorni di chiusura con cassa integrazione, ma da maggio 2020 con il rientro al lavoro si è assistito ad un’esplosione dei volumi, il ritorno alle giornate piene di 8 ore con i turni, gli straordinari e addirittura l’assunzione di 120 lavoratori a tempo determinato con anche importanti prolungamenti e conferme.

Autunno difficile alla Electrolux di Solaro: i sindacati cercano un confronto

Tutto questo sino ad un mese fa. Da quel momento la situazione è degenerata velocemente, con una contrazione significativa dei volumi, la cassa integrazione ordinaria e le giornate di chiusura programmata. Da ottobre nuove contromisure. E naturalmente cresce la preoccupazione dei dipendenti.
Al momento in sindacati non sono riusciti ad avere un confronto con i vertici della multinazionale svedese relativamente agli ultimi cambiamenti. Il sindacato nazionale ha messo sotto investigazione tutti i siti italiani e tutti e cinque gli stabilimenti stanno subendo grosse contrazioni dei volumi produttivi, all’interno di uno scenario europeo messo in crisi da numerosi fattori.

Autunno difficile alla Electrolux di Solaro: sei giornate di chiusura con cassa pagata mediamente al 50%

Ad ottobre a Solaro ci saranno sei giornate di chiusura con cassa pagata mediamente al 50% ed anche le giornate lavorative saranno di 6 ore con le altre due pagate in cassa integrazione. A pesare tanto sulla situazione, oltre al calo degli ordini, anche la mancanza di semilavorati e materie prime. «Per questo i budget sono stati rivisti al ribasso e sono stati sospesi gli investimenti per Solaro», dice Alberto Larghi della Fiom Cgil. «Scopriremo probabilmente entro la fine dell’anno se riprenderanno e come. Se negli altri stabilimenti i piani erano già approvati prima dell’ultima crisi, su Solaro era stato preannunciato un investimento potenzialmente importante che avrebbe dato maggiori certezze allo stabilimento, ma al momento risulta sospeso. Naturalmente auspichiamo venga ripreso in mano e messo in atto. Invece per quanto riguarda il momento attuale, l’incipiente situazione di difficoltà, come Cgil Nazionale abbiamo chiesto al governo di aumentare l’indennità di cassa per aiutare i lavoratori messi in crisi»