Lavoro, l’elenco della crisi di Fiom Cgil: da Edim a Staubli e Verniciatura Arcore, «troppi casi in Brianza»

La Fiom Cgil Monza e Brianza elenca ben 14 situazioni particolarmente preoccupanti sul fronte della occupazione
Lo sciopero generale a Monza
Lo sciopero generale a Monza Fabrizio Radaelli

“Troppe crisi industriali aperte in Brianza” dice la segreteria provinciale della FIOM CGIL che esprime una forte preoccupazione per la situazione dell’industria metalmeccanica del territorio, un comparto che dà lavoro a oltre 40.000 persone. Sono quattordici in particolare le situazioni critiche citate dalla Camera del Lavoro brianzola.

Crisi industriali nel metalmeccanico e situazioni critiche: l’elenco Fiom Mb per la Brianza, St e Micron

A partire da quella di della STMicroelectronics di Agrate Brianza: “Il principale stabilimento del territorio, con 5.400 addetti- dice la Fiom – ha vissuto mesi di forte apprensione dopo l’annuncio di 1.800 esuberi. Sebbene l’azienda abbia formalmente ritirato la procedura, non esiste ad oggi un nuovo piano industriale, lasciando irrisolti interrogativi sulla continuità delle produzioni, sugli investimenti futuri e sulla tenuta occupazionale”. Per questo motivo il sindacato vuole con urgenza “un confronto strutturale per evitare che il ritiro degli esuberi sia solo temporaneo”.

Poi c’è la multinazionale Micron di Vimercate che: ha annunciato 9 esuberi in Brianza su 25 nazionali, legati alla delocalizzazione verso il Sud-Est asiatico – spiega il sindacato – La scelta avviene nonostante risultati finanziari molto positivi e conferma una strategia che indebolisce il sito brianzolo e mette a rischio competenze di alto profilo”. Quanto poi alla Haier Candy di Brugherio, dopo la cessazione della produzione di lavatrici lo stabilimento è in fase di riconversione a hub service che si occuperà di logistica, assistenza tecnica, gestione ricambi e ricondizionamento “green” degli elettrodomestici. Una trasformazione che secondo la Fiom brianzola: “comporta tuttavia una riduzione strutturale delle attività produttive e rimangono incerti numeri, ruoli e tempi della ricollocazione interna”.

La Fiom Cgil MB e i casi Peg Perego Arcore ed Edim spa Villasanta

Situazione invece complicata per la Peg Perego di Arcore alle prese con la crisi del mercato e la fine degli ammortizzatori sociali e dove, spiega la Cgil: “è in corso la gestione degli esuberi”. Un altro settore in sofferenza è quello dell’automotive, ma anche quelli dell’impiantistica e dell’arredamento, tanto che le aziende CBI, Rosler, Gruppo Confalonieri, CPM, GDF e IMV Presse, a causa “del calo degli ordinativi – spiega il sindacato – hanno dovuto ricorrere alla cassa integrazione, con conseguenze significative su redditi e stabilità occupazionale”.

Futuro incerto poi la Edim Spa di Villasanta (Gruppo Bosch): “La proprietà ha annunciato la volontà di vendere l’azienda, accompagnata dalla gestione di esuberi – spiega la Fiom – In assenza di un acquirente solido e di investimenti certi, il futuro dello stabilimento resta estremamente incerto. Chiediamo garanzie sulla continuità produttiva e sul mantenimento dell’occupazione”.

Le crisi industriali in Brianza, licenziamenti alla Staubli e “cassa” alla Verniciatura Arcore

Procedura di licenziamento collettivo invece alla Staubli di Carate Brianza “per delocalizzazione – dice il sindacato – colpendo un sito tecnologicamente avanzato e con personale altamente specializzato”. C’è invece preoccupazione a Ornago dopo che la Hydro Extrusion ha chiuso una fonderia a Feltre: “e il ricorso alla cassa integrazione aggrava le difficoltà di un settore già segnato da costi energetici elevati, volatilità delle materie prime e concorrenza internazionale. La perdita di capacità produttiva rischia di indebolire l’intera filiera locale dell’alluminio”.

Cassa integrazione: “a causa del drastico calo delle commesse” anche alla Verniciatura Arcore, fornitore della filiera moto, un comparto: “altamente sensibile alle oscillazioni del mercato” dice la Fiom “che trasmette immediatamente i propri rallentamenti sull’indotto”.

Lo sciopero generale del 12 dicembre: «Per politiche industriali per il lavoro e lo sviluppo»

Situazione di “forte criticità” che, secondo l’analisi Fiom Brianza: “si intreccia con due elementi centrali del contesto nazionale come il innovo del Contratto nazionale dei metalmeccanici, “Il 22 novembre è stato sottoscritto il rinnovo con un aumento salariale di 205,32 euro sul livello C3, dopo oltre 40 ore di sciopero a livello nazionale. Un risultato importante, che valorizza il lavoro metalmeccanico e rafforza salari erosi dall’inflazione” e poi lo sciopero generale del 12 dicembre contro la Legge di Bilancio: “ritenuta ingiusta e sbagliata per il suo impatto su salari, pensioni e politiche del lavoro”. Previste iniziative in tutta Italia: anche a Monza si terrà una manifestazione con corteo.

“La Brianza attraversa una fase di fragilità senza precedenti – commenta il segretario brianzolo della Fiom Cgil Pietro Occhiuto – A fronte di un territorio industriale ricco di competenze e innovazione, aumentano delocalizzazioni, esuberi e ricorso alla cassa integrazione. La firma del CCNL dimostra che, con la mobilitazione, si possono ottenere risultati importanti. Ora serve lo stesso impegno collettivo per garantire futuro all’occupazione e all’industria del nostro territorio. Il 12 dicembre saremo in piazza, anche a Monza, per chiedere politiche industriali e sociali capaci di proteggere chi lavora e di sostenere lo sviluppo”.

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