Inps, i brianzoli invecchiano e gli stranieri con bastano:«Così è a rischio il sistema pensionistico»

Il punto della situazione dell’Inps che in Brianza conta cinque strutture: «L’invecchiamento progressivo della popolazione è una sfida»
MONZA convegno Inps - foto Radaelli
MONZA convegno Inps – foto Radaelli Fabrizio Radaelli

Un territorio economicamente solido la Brianza, dove la speranza di vita è superiore persino alla media regionale: 85,5 anni per le donne (contro 85,3 della Lombardia) e 82,2 anni per gli uomini (contro gli 81,1 della media lombarda). Ma anche qui l’incidenza della natalità sulla popolazione appare in ribasso (-0,84% come in Lombardia) e il saldo naturale tra nascite e morti nel 2022 ha fatto segnare – 3006. Un trend che si manterrà anche per i periodi successivi come è stato evidenziato nella sede della Provincia in occasione della presentazione del “Rendiconto sociale provinciale 2023dell’Inps a cura del comitato e della direzione provinciale di Monza e Brianza dell’istituto in collaborazione con il consiglio di indirizzo e di vigilanza.

«L’invecchiamento progressivo della popolazione, poco mitigato dalla presenza dei lavoratori stranieri, rappresenta una sfida di sostenibilità per il nostro istituto» ha ammesso la direttrice provinciale Rosaria Cariello.

MONZA convegno Inps - foto Radaelli
MONZA convegno Inps – foto Radaelli

Inps, i brianzoli invecchiano e gli stranieri con bastano: i numeri del 2023

Nel 2023 sul territorio brianteo 111.919 residenti avevano tra gli 0 e i 14 anni contro i 206.487 ultrasessantacinquenni. Sempre lo scorso anno, il mercato del lavoro ha fatto registrare un saldo netto occupazionale positivo dovuto a un numero maggiore di assunzioni rispetto alle cessazioni. Preoccupa, però, il divario di occupazione tra donne e uomini. Nel 2023 risultavano occupate nel nostro territorio 188.000 donne contro 216.000 uomini. Nella fascia tra i 35 e i 49 anni l’83,1% delle donne lavora contro il 96,7% degli uomini di pari età. Tra le 50-64enni risultano occupate il 66,6% contro il 77,7% dei coetanei. E quando il lavoro c’è, le donne sono più a rischio di precarietà. Su un totale di 19.957 domande accolte di NASpI, l’indennità mensile di disoccupazione, 11.428 sono state inoltrate da donne e 8.529 da uomini. I tempi di erogazione del beneficio sono stati, tuttavia, veloci. Circa il 95% è stato erogato entro 30 giorni. Anche tra gli inattivi, coloro che non cercano un lavoro, le donne sono in maggioranza. Il tasso di inattività tra le 35-49enni è del 15,2% contro il 2,2% degli uomini. Il divario tra uomini e donne si evidenzia anche nell’importo medio delle pensioni IVS (Invalidità, Vecchiaia, Superstiti) vigenti.

Inps, i brianzoli invecchiano e gli stranieri con bastano: il contatto con il territorio

Tra i dipendenti l’importo medio mensile è 1.136,8 euro tra le donne e 2255,4 euro tra gli uomini. Tra i dipendenti pubblici l’importo medio mensile “femminile” è 1733,2 euro contro 2.382,1 euro degli uomini. La sede provinciale dell’Inps ha potuto contare lo scorso anno su 60 nuove assunzioni.

«Grazie a queste nuove risorse abbiamo potuto migliorare il nostro lavoro – ha ripreso la direttrice – noi non siamo burocrati e meri esecutori di una pratica. Siamo consapevoli che il nostro lavoro ha un impatto notevole sulle persone. E per essere ancora più efficienti è importante essere in rete con altre amministrazioni».

Sul territorio brianteo sono cinque le strutture Inps presenti: Monza, Vimercate, Seregno, Desio e Cesano Maderno. Le ultime due in “coabitazione”. Cinquantanove gli sportelli di patronato e quarantatrè i centri di assistenza fiscale. Il personale è costituito da 215 unità: un dirigente (donna), sei tra medici e legali (quattro donne) e 208 impiegati delle aree professionali.