Le notizie dalla Germania preoccupano anche l’automotive lombardo, un settore da 13 mila imprese attive con più di 55mila addetti, lo stato di salute del metalmeccanico in generale fa interrogare la politica e le Istituzioni.
Automotive e metalmeccanici, Corbetta (Lega): «Non distruggere un settore che il mondo ci invidia»
«La Germania sta già sperimentando le conseguenze dell’accanimento senza senso delle politiche dell’Unione Europea contro i motori endotermici. A ciò si aggiunge la scellerata scelta tedesca di abbandonare il nucleare sicuro, facendo aumentare il prezzo dell’energia per le aziende e le famiglie. Questo mix di follie ha già dei risultati disastrosi: chiusura degli stabilimenti Volkswagen e migliaia di persone lasciate a casa dal proprio lavoro. Serve una svolta immediata, perché continuare su questa rotta servirà solo a mettere in ginocchio le imprese lombarde e tutta la filiera automobilistica italiana ed europea», fa sapere in una nota Alessandro Corbetta, presidente del Gruppo Lega del Consiglio regionale della Lombardia.
E poi: «Bene il lavoro che il governatore Fontana e l’assessore allo Sviluppo Economico Guidesi stanno facendo per collaborare con le altre regioni europee interessate dai cambiamenti sul settore dell’automotive per far sì che venga superato lo stop alla commercializzazione dei veicoli a motore tradizionale dal 2035. Una scelta che non ha alcun senso e non ha nulla a che vedere con il miglioramento dell’ambiente, come da sinistra continuano a sbandierare. Non possiamo permetterci di distruggere questo settore, eccellenza che tutto il mondo ci invidia, in favore dei colossi asiatici, è illogico e la Lega si batterà per togliere queste assurde imposizioni europee che sono suicide per la nostra economia».
Automotive e metalmeccanici, l’interrogazione parlamentare di Azione sulla Brianza
Una interrogazione parlamentare in merito allo sviluppo del settore metalmeccanico della provincia di Monza e Brianza è stata presentata in Commissione Attività Produttive dall’onorevole bresciano Fabrizio Benzoni di Azione al Ministero delle Imprese e del Made in Italy. Ha chiesto risposte dopo gli annunci di esuberi da parte di alcune aziende nell’indotto dell’automotive, in particolare la Fimer di Vimercate.
“Il MIMIT ci ha comunicato di aver prorogato di 15 giorni la scadenza prevista per il 15 ottobre per la presentazione delle domande di acquisto della Fimer, così da consentire la massima partecipazione e una maggiore concorrenza – dice l’onorevole – L’attenzione da parte di Azione sul settore della metalmeccanica è molto alta: le imprese vanno sostenute e aiutate nella difficile transizione energetica e questo governo deve e può fare di più per l’automotive e i suoi lavoratori”.
Sulla vicenda è intervenuto Roberto Zanni, segretario di Brianza in Azione: “Seguiamo e continueremo a seguire da vicino le vicende di imprese che operano sul nostro territorio nei settori dell’automotive e della componentistica come Fimer, Candy Haier, Peg Perego, Flowserve e Sanvito&Somaschini. In questi casi parliamo di situazioni veramente emergenziali, che oltre ad avere una pesante ricaduta su almeno 500 famiglie evidenziano dei meccanismi di distorsione del nostro tessuto produttivo. Licenziamenti che avvengono nonostante bilanci con utili da capogiro, interventi del Ministero che si protraggono per anni mentre la situazione rimane ancora tutta da risolvere e i lavoratori sono in ansia per il proprio futuro. Regione Lombardia mette in campo degli incentivi e le aziende li rifiutano in un gioco al rialzo. I sindacati effettuano un’operazione di raccordo tra i manager e le istituzioni, dimostrano grande apertura al dialogo e nemmeno questo basta. Mettiamo tutti da parte qualsiasi tipo di contrapposizione e chiediamoci quale futuro possano avere interi settori dell’industria italiana se anche in territori storicamente all’avanguardia come la Brianza si verificano numerosi casi di questo tipo”.