Il ministro Zangrillo a Monza: “Così semplificheremo la burocrazia italiana”

"Facciamo semplice l’Italia. PArola ai territori": tappa in Brianza lunedì 25 marzo per il titolare della Pubblica amministrazione nel governo Meloni.
Ministro Paolo Zangrillo
Ministro Paolo Zangrillo

Arriva a Monza “Facciamo semplice l’Italia. PArola ai territori”, il percorso di ascolto e confronto lungo tutto il Paese del ministro per la Pubblica amministrazione, Paolo Zangrillo, con il Dipartimento della Funzione pubblica. L’iniziativa, organizzata in collaborazione con l’Unione delle Province d’Italia e con la Provincia di Monza Brianza, ha l’obiettivo di condividere con i territori i tanti progetti che riguardano la Pa. “Quello di oggi – spiega Zangrillo – è il tredicesimo appuntamento di un percorso a cui teniamo molto, perché semplificare la burocrazia significa accelerare quel processo di modernizzazione e di innovazione della Pa che è un elemento abilitante per il funzionamento della macchina statale”.

Ministro Zangrillo, il Pnrr prevede la semplificazione di 600 procedure amministrative entro il 2026. In che modo pensate di riuscirci?

La vera novità sta nell’approccio alla semplificazione. Per comprendere le priorità, e condividere le soluzioni più opportune a realizzare questo importante obiettivo, abbiamo preferito alla dinamica da laboratorio l’ascolto e il confronto con enti e associazioni di categoria che della razionalizzazione delle procedure sono i principali beneficiari. Grazie a questo metodo, siamo già intervenuti in settori strategici, come telecomunicazioni, ambiente e infrastrutture; con l’ultimo dl Pnrr abbiamo razionalizzato le pratiche per avviare, sospendere o chiudere numerose attività artigianali, riducendo gli adempimenti previsti in modo drastico, e proprio martedì porterò un nuovo provvedimento in Consiglio dei ministri.

Può anticipare ai nostri lettori in che cosa consiste?

Si tratta di un disegno di legge e di uno schema di regolamento che intervengono su diversi settori, tra cui il turismo, l’erogazione dei servizi sanitari, i rifiuti e l’istruzione, permettendoci di avvicinare in modo sensibile l’obiettivo previsto dal Pnrr per il 2024, ovvero quello di rivedere 200 procedure amministrative entro l’anno.

A che punto è, invece, il suo decreto per riformare i controlli sulle imprese?

In Cdm abbiamo approvato lo schema legislativo, che ora è al vaglio del Consiglio di Stato. Ne recepiremo gli eventuali rilievi e poi il provvedimento sarà varato. Siamo a un punto di svolta: il criterio alla base dei meccanismi di verifica cambierà profondamente, passando dal sospetto preventivo al controllo successivo. Chi fa impresa deve avere fiducia.

E sul fronte della digitalizzazione?

Per rendere la PA sempre più efficiente, e avvicinarla ancora a cittadini e imprese, stiamo sfruttando al massimo le opportunità offerte dalle nuove tecnologie. Penso ad inPA, il portale del reclutamento che ha reso completamente digitali le procedure concorsuali, alla piattaforma Syllabus per la formazione dei dipendenti e all’interoperabilità degli sportelli SUAP e SUE. Grazie al digitale le pratiche possono essere gestite in modo tempestivo e omogeneo in tutto il Paese. È una straordinaria opportunità che dobbiamo cogliere, perché non può esserci buona crescita senza una buona amministrazione.