Gli operai occupano la fabbrica «Non lasciamo la Megadyne»

Rimarranno davanti alla loro fabbrica, notte e giorno. Per presidiarla. E per evitare che l’azienda porta via di notte i macchinari, svuotando il capannone. Lo hanno deciso gli operai della Megadyne di Caponago.

Rimarranno davanti alla loro fabbrica, notte e giorno. Per presidiarla. E per evitare che l’azienda porta via di notte i macchinari, svuotando il capannone. Dopo gli ultimi episodi estivi, avvenuti in provincia di Modena e Milano, in cui gli imprenditori davano l’input per svuotare le rispettive aziende dei propri beni all’insaputa dei dipendenti, la stessa dinamica è accaduta alla Megadyne di Caponago, azienda metalmeccanica che occupa 27 dipendenti e che produce pulegge per cinghie di trasmissioni.

Nei giorni scorsi, il gruppo, che conta circa 1500 dipendenti a livello mondiale, aveva inoltrato una comunicazione di delocalizzare dalla Brianza, e trasferire il tutto (attività e personale) verso la casa madre di Mathi, in provincia di Torino. Con un blitz in piena notte, tra venerdì e sabato, all’insaputa di tutti i propri dipendenti hanno cercato di svuotare l’intero magazzino, pieno di prodotti già pronti da dirottare al cliente finale.

A fermarli sono stati però i lavoratori dello stabilimento, avvisati da un loro collega che per caso, passando, ha visto alcuni movimenti sospetti. L’arrivo degli altri lavoratori ha fatto sì che le operazioni di svuotamento del magazzino da parte della società’ incaricata, veniva bloccata e mantenuta all’interno dello stabilimento.