Electrolux fa marcia indietro «Soluzioni anche per Solaro»

Decisa marcia indietro di Electrolux nel suo piano di delocalizzazione. In una nota l’azienda svedese parla di «soluzioni» per tutti e quattro gli stabilimenti italiani, quindi anche per Solaro. Chiesta da lunedì 10 febbraio l’interruzione del blocco delle merci.
Electrolux è disposta a trattare
Electrolux è disposta a trattare

Decisa marcia indietro di Electrolux nel suo piano di delocalizzazione. Si dice l’abbia fatto anche perché dall’aut aut (trasloco in Polonia o taglio degli stipendi in Italia), ha riscontrato una sorta di silenziosa ritorsione del cliente italiano. Fatto sta che in una nota l’azienda svedese parla di «soluzioni» per tutti e quattro gli stabilimenti italiani, quindi anche per Solaro. Ritirato il “piano tagli”, l’azienda pone però come richiesta per continuare le trattative, l’interruzione da lunedì 10 febbraio del blocco delle merci e si dice disponibile a presentare un nuovo piano con investimenti per lo stabilimento di Porcia (Friuli), e possibili miglioramenti per il sito di Susegana (Veneto). Il tutto è scritto nero su bianco in una lettera che i vertici italiani della azienda hanno inviato ai sindacati, al governo e alle regioni. Al momento non ci sono dettagli sul le iniziative per il sito di Solaro. Resta per ora lo schema orario delle 6 ore da “intendersi esclusivamente come modalità di utilizzo degli ammortizzatori sociali”. Importanti aperture anche sul taglio delle voci salariali. L’azienda infine sostiene di condividere la proposta avanzata dai sindacati di ripristinare la decontribuzione per le imprese che ricorrono a contratti di solidarietà: «come mezzo per abbassare velocemente ed efficacemente il costo del lavoro senza intaccare i salari».