Carrefour taglia 16 posti di lavoro in Brianza. La società francese della grande distribuzione ha dichiarato poco più di 500 esuberi a livello nazionale, una parte dei quali, appunto, riguarda anche Monza, la sua provincia e i comuni limitrofi. Nella lista degli ipermercati in cui “sfoltire” il personale ci sono, infatti, i punti vendita di Limbiate e Giussano.
Gli esuberi superano quota 30 se si tiene conto della sforbiciata data dall’azienda a Paderno Dugnano, dove, invece, i tagli dichiarati sono 18. Per Limbiate a rischio ci sono 9 posti mentre a Giussano ce ne sono altri 7 in bilico. Questo è quanto è stato comunicato dalla proprietà che nei giorni scorsi, dopo aver annunciato ai sindacati il 20 gennaio l’intenzione di procedere ai tagli, ha aperto la procedura di licenziamento collettivo per mettere in mobilità i lavoratori. Alla fine di gennaio i sindacati hanno indetto degli scioperi interni al gruppo per protestare contro la decisione dell’azienda, adesso si aspetta la convocazione per aprire il tavolo della trattativa. Il piano di riorganizzazione, che riguarda 32 sedi sparse un po’ su tutto il territorio nazionale, prevede anche la chiusura di due ipermercati, due in Piemonte (Borgomanero e Trofarello) per complessivi 111 posti.
«La decisione – spiega Carrefour in una nota – è motivata dalla perdurante difficoltà e dal calo di vendite registrato nel formato ipermercati, generalizzato nel mercato italiano, che rende necessaria un’azione strutturale per recuperare un equilibrio economico sostenibile».
«Non è la prima volta che ci troviamo in una situazione del genere – spiega Nadia Costa, segretario generale delle Filcams-Cgil Monza e Brianza – Siamo preoccupati. A livello generale si tratta di numeri elevati».
Ora si apre la trattativa. Un incontro, a livello nazionale, è stato chiesto per il 15 febbraio. Nell’annuncio degli esuberi la società dava anche la sua disponibilità a confrontarsi con le organizzazioni sindacali: «L’ azienda è conscia della difficile situazione e delle ricadute che questo annuncio ha e dichiara fin d’ora la propria disponibilità a valutare il ricorso a strumenti in grado di minimizzare l’impatto di tale piano sui lavoratori coinvolti, sulle loro famiglie e sulle comunità locali. A tal fine, auspica una rapida ripresa del tavolo negoziale». Resta da vedere in che cosa si traduce questa disponibilità.