BlueIT, Re+Planet, Piomboleghe: così le imprese sono protagoniste puntando su ambiente e formazione

A Monza e a Brugherio tre esempi di società benefit che agiscono in provincia in campi completamente diversi e che hanno deciso di mettere nello statuto la loro volontà di contribuire alla crescita del territorio
Marta Petenzi della Fondazione di Comunità e Marco Longoni di Re+Planet
Marta Petenzi della Fondazione di Comunità e Marco Longoni di Re+Planet

Le società benefit stanno prendendo piede anche in Brianza. In tutto per ora sono una decina, ma le imprese di questo genere anche a livello nazionale stanno crescendo. Ecco alcune delle esperienze messe in campo sul territorio.

BlueIT. «Prima che un progetto di business BlueIT è un progetto di azienda, che dà priorità ai valori. È sempre stata una sorta di anti start up. l’obiettivo è stare nel mondo nel tempo, portando i suoi valori. Vogliamo perseguire il bene non come aspetto paternalistico ma come strategia aziendale». Essere una società benefit, insomma, spiega Girolamo Marazzi, ceo e founder dell’azienda di via Borgazzi a Monza che si occupa di consulenze informatiche, era già nel suo dna. Il fine dichiarato è quello di avere un impatto positivo per il mondo, che diventa un aspetto strategico dell’azienda. Un modo di agire che conferma l’affidabiltà dell’impresa: un business rispettoso dei doveri fiscali, con bilanci trasparenti, trova anche meno difficoltà nel trovare risorse per la crescita perchè viene riconosciuta la sua credibilità. L’idea di darsi uno scopo non solo di generare valore economico è esplosa durante il periodo della pandemia.

BlueIT, Re+Planet, Piomboleghe: così le imprese sono protagoniste  puntando su ambiente e  formazione
La sede di BlueIT, si occupa anche di sicurezza informatica

E così nell’estate 2020 è stato lanciato il progetto della società benefit, che in un momento di cassa integrazione, smart working, di scoramento, ha dato un obiettivo, spingendo a impegnarsi per realizzarlo. «Il principale impatto che abbiamo nella nostra attività -osserva il ceo di BlueIT- riguarda il modo in cui interagiamo, in cui ci comportiamo tra noi e con gli altri. Per questo perseguiamo comportamenti il più possibile inclusivi nella gestione dei clienti, nell’attenzione ai dipendenti e al loro benessere, così come con i fornitori. Cerchiamo di sviluppare un uso corretto della tecnologia. Già nel 2011 abbiamo messo in piedi una scuola a Lima istruendo i docenti che dovevano insegnare come utilizzare i computer». Un modo di fare che porta con sè l’attenzione alla filiera con una richieste di utilizzo delle energie rinnovabili. Sono state eliminati i distributori delle bottigliette d’acqua di plastica, fornendo i dipendenti di borracce per approvvigionarsi ad altri distributori automatici. In vista, nell’anno in corso, c’è pure l’acquisto di macchine aziendali elettriche o ibride. L’attenzione alla sostenibilità, grazie anche alla scelta della forma giuridica della società benefit, diventa un aspetto strutturale, tale per cui anche in caso di avvicendamenti ai vertici dell’azienda (che gestisce e trasforma i sistemi di grandi aziende portandoli in cloud e offre servizi di cyber security) ci sono processi aziendali che andranno rispettati.

Re+Planet. La vocazione a essere una società benefit è già nel nome: Re+Planet, Re che sta per Real estate, settore immobiliare, Planet per significare l’attenzione al creato e un + in mezzo per dire che si tratta di due elementi che devono stare insieme. La società di via Lecco è il punto di arrivo di un percorso di cinque anni culminato con la riapertura post pandemica del maggio scorso. Una rinascita che ha portato con sè, alla fine dell’anno scorso, anche la scelta di questa forma giuridica. «Siamo un’azienda nella forma più classica, la srl, -spiega Marco Longoni, amministratore- che però cerca di fare impresa in maniera diversa, senza fare profitto fine a se stesso ma generando anche benefici per il territorio. Per prima cosa abbiamo costituito presso la Fondazione della Comunità di Monza e Brianza il fondo Pac (Persona, ambiente, cultura) finanziato per un quarto del capitale sociale, che si propone di sostenere iniziative in ambiti diversi».

Housing sociale, accoglienza umanitaria, istruzione, formazione professionale, tutela del patrimonio culturale: gli ambiti di intervento previsti sono davvero i più disparati. «Finora abbiamo raccolto 15mila euro distribuendoli in due iniziative -continua Longoni- una a supporto di famiglie in stato di bisogno e l’altra, sovralocale, a favore di un’associazione che a livello italiano si occupa della formazione di adolescenti alla gestione dei conflitti». In vista, tuttavia, c’è anche la collaborazione con il Politecnico per un altro progetto. Nel campo immobiliare, invece, Re+Planet crea valore anche contribuendo alla salvaguardia dell’ambiente, attraverso ad esempio la riqualificazione energetica degli immobili. «Le nostre stelle polari -chiosa l’amministratore della società benefit- sono la custodia del creato, l’economia civile, i nostri riferimenti Stefano Zamagni, Luigino Bruni, Ivan Vitali, la scuola di economia civile, il magistero di Papa Francesco e in particolare l’enciclica Laudato sì».

Piomboleghe. «É un percorso che avevamo in mente da tempo, era già nel nostro dna: da vent’anni abbiamo sistemi di gestione che vanno in quella direzione. Trasformiamo rifiuti in materiali nuovi e abbiamo da anni certificazioni che riguardano l’ambiente, la sicurezza, l’etica». Anche Piomboleghe di Brugherio é una società benefit. Nel tempo ha fatto dell’economia circolare la sua ragione d’essere, ma poi ha deciso anche di codificare la sua propensione alla sostenibilità da diversi punti di vista utilizzando questa forma giuridica. Lo spiega Giuseppe Colombo, amministratore e socio unico dell’azienda che recupera batterie o materiali che risultano da lavorazioni in cui il piombo la fa da padrone per ottenere altro piombo da utilizzare, ad esempio, per realizzare nuove batterie ricondizionando anche altri materiali che vengono riciclati.

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La sede di BlueIT, si occupa anche di sicurezza informatica

«La nostra -dice ancora Colombo spiegando i motivi hanno fatto diventare la sua impresa una società benefit- é stata l’evoluzione di un discorso partito anni fa. Ora c’é un team che segue queste attività e nel 2022 usciremo con il primo bilancio sociale, che conterrà tutti gli obiettivi che ci prefiggiamo. Per noi la sostenibilità é il tema principale, siamo già neutral come Co2».

Il beneficio comune perseguito é anche, ma non solo, dal punto di vista ambientale: il 25% dell’energia é auto prodotta dall’azienda, il resto deriva solo da fonti rinnovabili e sta conseguendo la certificazione sul controllo energetico. Ma la società dispone anche della social accountability (SA 8000) perché si é prefissata obiettivi anche dal punto di vista dell’impatto sociale, sia all’interno che all’esterno dell’azienda, garantendo quindi il controllo della filiera di clienti e fornitori affinché non ci sia sfruttamento della manodopera giovanile, perché vengano riconosciute condizioni di lavoro dignitose e non ci siano discriminazioni di nessun tipo.

Adesso Piomboleghe si appresta anche ad acquisire la certificazione B corp, un percorso che dovrebbe concludersi nei primi sei mesi dell’anno è che fa capo all’ente certificatore americano attivo anche sul fronte europeo e italiano. Un passo in più nella direzione della sostenibilità