Andiamo: tutti quei draghi negli affreschi, nelle incisioni, nei racconti e nell’immaginario del medioevo, in qualsiasi angolo dell’Occidente e dell’Oriente, com’è possibile siano stati soltanto un’invenzione?
Devono esserselo chiesto anche a Nature, una delle più importanti e serissime riviste scientifiche al mondo, che infatti tra 2015 e 2017 ha pubblicato e aggiornato un articolo (scientifico) che ha spiegato come, prove alla mano, non solo siano esistiti, ma si preparano anche a uscire dall’ibernazione in cui si trovano da secoli, a causa del riscaldamento globale.
Marconi, il pollo, Tartamella e il Libraccio

Peccato che (ovviamente?) fosse una burla giocata alla comunità scientifica. Una delle tante che il giornalista scientifico monzese Vito Tartamella, caporedattore di Focus, ha raccolto in “Il pollo di Marconi e altri 110 scherzi scientifici” (Dedalo, 288 pagine, 18 euro), libro che sarà presentato venerdì 24 giugno, dalle 18, al Libraccio di via Vittorio Emanuele II a Monza.
Pubblicato a fine aprile, il saggio racconta un secolo di tiri mancini di scienziati, inventori ed enti come la Nasa che annuncia ufficialmente di avere trovato l’inferno sul pianeta Mercurio, oppure il fondatore di Virgin Galactic, Richard Branson, che atterra nelle campagne di Londra con un finto Ufo. Ci sono poi quelle ideate dalle riviste come Nature appunto, oppure Science, British medical journal, Scientific American o da centri di ricerca blasonati come Cerna e FermiLab. Nessuno escluso, perché ci sono anche i Nobel, da Guglielmo Marconi a Richard Feynman, Hans Bethe, Andre Geim ed Enrico Fermi, o persone di chiarissima fama come Nikola Tesla, Benjamin Franklin, Thomas Edison, Isaac Asimov, Enrico Bombieri.
Tartamella e la scienza degli scherzi (polli inclusi)
“Ma che cosa spinge uno scienziato a mettere a rischio il suo patrimonio più grande, la credibilità? – si chiede Vito Tartamella – La goliardia è nel Dna delle Università fin dal Medioevo. I loro scherzi non sono solo evasione, ma anche un modo per smascherare i pregiudizi delle persone”.
Polli e Marconi, nel senso di Guglielmo, inclusi, visto che compaiono nel titolo: il giovane e futuro inventore della radio (o meglio del radiotelegrafo) un giorno collegò di nascosto cavi elettrici e un trasmettitore nelle gambe di un pennuto che la cuoca di casa stava per cucinare, mentre non c’era, salvo poi farlo zampettare da redivivo di fronte alla donna, che scappò terrorizzata dalla resurrezione.