Arte, Van Dyck in mostra a Monza: il Cristo in croce alla Villa reale – VIDEO

VIDEO La presentazione - Appuntamento con la grande arte a Monza: il Cristo in Croce del fiammingo Van Dyck in mostra alla cappella reale della Villa da martedì 27 marzo al 20 maggio. Media partner il Cittadino.
Monza Cappella Reale Van Dyck in mostra
Monza Cappella Reale Van Dyck in mostra Fabrizio Radaelli

La Reggia di Monza consolida il legame con il Museo e Real Bosco di Capodimonte di Napoli con un nuovo prestigioso prestito che vede come protagonista l’opera Cristo in Croce di Anton Van Dyck. Si inserisce nel progetto di prestito attivato nel biennio 2015 e 2016 con il Museo che ha visto l’esposizione in Brianza di due opere del maestro Michelangelo Merisi, il Caravaggio: l’opera “San Francesco” nel 2015 all’Orangerie della Reggia di Monza e “La Flagellazione di Cristo” nel 2016, entrambe in collaborazione con il Cittadino.

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CHI. Da martedì 27 marzo arriva in mostra l’opera di Van Dyck. La rappresentazione della morte di Gesù sulla croce, soggetto cardine dell’iconografia cristiana, riflette nelle sue varianti il sentimento religioso del periodo. Le versioni barocche del tema, come gli esemplari in scultura di Alessandro Algardi ai quali guarda Van Dyck, sono fedeli ai racconti evangelici e prediligono il Cristo vivo che si affida alla volontà di Dio nell’ultimo istante di vita. La tensione del tormento fisico e del dolore si accompagna alla rappresentazione di un corpo idealizzato privo dei segni della flagellazione, coperto da un drappeggio accartocciato.

COSA. Il tema del Cristo in croce dialoga in sala, attraverso richiami iconografici e simbolici, con i momenti più drammatici della narrazione evangelica. Dall’Elevazione della croce di Belisario Corenzio e dello stesso Van Dyck alla Crocifissione di Dürer, alla Deposizione e la Pietà, attribuite rispettivamente a Perin del Vaga e Marco Pino. La raccolta di stampe e disegni del conte Carlo Firmian, politico asburgico e colto mecenate, entra nelle collezioni borboniche nel 1782. Composta da oltre 18.000 opere, tra cui quelle di artisti come Mantegna, Dürer e Rembrandt, costituisce un nucleo prezioso della sezione grafica conservata nel Gabinetto Disegni e Stampe del museo di Capodimonte

Anton Van Dyck nasce ad Anversa nel 1599. L’artista arriva in Italia nel 1621. Nel corso del viaggio il pittore si stabilisce a Genova, dove diviene il ritrattista di riferimento dell’elegante aristocrazia locale ed è richiesto nei maggiori centri artistici d’Italia (Roma, Venezia, Torino e Palermo). Cavalieri e dame frequentano quotidianamente il suo studio.

I soggetti sacri eseguiti da Van Dyck nei sei anni trascorsi in Italia documentano la qualità di raffinato colorista acquisita attraverso la costante osservazione delle opere di Tiziano, più volte copiate dall’artista nei taccuini di studio. Nella sua esperienza italiana saranno molto significativi gli incontri con pittori e scultori, tra questi quello in Sicilia con la pittrice Sofonisba Anguissola.

La maturazione artistica raggiunta negli anni italiani gli consente, ad Anversa (1627-32), di assolvere importanti commissioni per le chiese delle Fiandre. Nel 1632 si reca a Londra dove rimarrà fino alla morte nel 1641. Nominato pittore di corte di Carlo I, diventa l’influente e malinconico ritrattista di una società sfarzosa ed elegante.


DOVE. Quest’anno la Reggia lo ospita in un inedito spazio, aperto per la sua esposizione: la Cappella della Villa reale. Il progetto “L’Opera si racconta” è un’iniziativa del Museo e Real Bosco di Capodimonte che intende dare voce a dipinti, sculture e oggetti d’arte per far rivivere le collezioni nel mondo d’oggi.
L’opera dialoga in sala, con tre disegni, tre incisioni e un’acquaforte (autoritratto di Van Dyck), con i momenti più drammatici della narrazione evangelica. Dall’Elevazione della croce dello stesso Van Dyck a quella attribuita a Belisario Corenzio, alla Crocifissione di Dürer, alla Deposizione e la Pietà, attribuite rispettivamente a Perin del Vaga e Marco Pino. “L’Opera si racconta” è un progetto ben più ampio intrapreso dal museo napoletano che vedrà l’esposizione di un capolavoro delle collezioni in dialogo con altre opere. Ed è proprio l’esposizione della prima opera che ha inaugurato il progetto “L’Opera si racconta” al Museo e Real Bosco di Capodimonte che verrà esposta durante il periodo pasquale nella Cappella Reale della Reggia di Monza.

QUANDO. La mostra è visitabile dal 27 marzo al 20 maggio 2018. Orari: da martedì a domenica 10-19. Aperture straordinarie: 1 aprile; 2 aprile; 25 aprile; 30 aprile; 1 maggio. Ultimo ingresso un’ora prima della chiusura.

INFO. Tariffe: Intero 5 euro; Ridotto: 4 euro. I possessori del biglietto potranno accedere agli appartamenti reali della Villa con la seguente riduzione: Intero 8 euro, Ridotto 4 euro. Per ulteriori informazioni o contatti: reggiadimonza.it o #reggiadimonza.

La mostra è stata realizzata dal Consorzio Villa reale e parco di Monza con il Museo Real Bosco di Capodimonte; con il patrocinio di Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo, Regione Lombardia, Provincia di Monza e Brianza, Comune di Monza, Comune di Milano; con il contributo di Assolombarda Confindustria Milano Monza Brianza, Camera di commercio Milano Monza Brianza e Lodi; sponsor: Reale Mutua, Up and Go extraordinary, Apice. Media partner sono il Cittadino e Bellavite editore