Arcore: il Premio letterario dedicato alla memoria di Anna Mosca, premiazioni a settembre

Intitolato alla memoria dell’artista arcorese Anna Mosca, scomparsa nel 2024, l’undicesimo premio letterario di poesia e narrativa Città di Arcore.
Anna Mosca
Anna Mosca

Sarà intitolata alla memoria dell’artista arcorese Anna Mosca, scomparsa nel 2024, l’undicesima edizione del premio letterario di poesia e narrativa Città di Arcore.
A inizio luglio la giuria di questa edizione 2025 ha ufficializzato la lista dei finalisti, tra una vasta partecipazione di contributi arrivati non solo dall’Italia ma anche dall’estero. Un premio prestigioso, da anni punto di riferimento per gli autori emergenti nel panorama letterario italiano e internazionale, «riconosciuto per la qualità elevata delle opere in concorso e per l’attenzione dedicata alla valorizzazione di talenti emergenti e affermati», spiega l’assessore alla cultura, Elvira De Marco.

Arcore: Premio letterario all’undicesima edizione, le categorie

La cerimonia di premiazione si terrà il 6 settembre, alle 16, nelle sale di Villa Borromeo. A guidare la giuria che ha scelto la rosa dei vincitori è il fondatore stesso del premio letterario, Cheikh Tidiane Gaye, presidente dell’Accademia internazionale Senghor. Tra le categorie nelle quali si sono cimentati gli scrittori e poeti ci sono poesia inedita, narrativa breve e libri editi.

«Il premio letterario Città di Arcore si conferma una realtà culturale di prestigio, capace di unire tradizione e innovazione, e di dare spazio a nuove voci del panorama letterario contemporaneo», ha aggiunto l’assessora De Marco.

Anche l’ottava edizione del premio fu intitolata al ricordo di un’altra artista, la poetessa e scrittrice Maria Luisa Spaziani, mentre l’edizione dello scorso anno fu pensata come omaggio alla poetica di Alessandro Manzoni.

Arcore: la storia, Premio letterario di poesia e narrativa fondato nel 2015

Fondato nel 2015 il premio letterario di poesia e narrativa Città di Arcore si prefigge di promuovere la cultura tramite la letteratura in tutte le sue forme espressive. L’idea, nelle intenzioni del fondatore Cheikh Tidiane Gaye, è quella di fare della scrittura un mezzo per sentire la voce dei cittadini, e al tempo stesso conservare e valorizzare la cultura brianzola. Una vetrina per nuovi talenti all’interno del panorama letterario nazionale ed estero.

«Ogni anno ci pervengono centinaia di manoscritti da ogni regione italiana, testi e poesie di donne e di uomini, di giovanissimi, di persone adulte. I premiati selezionati e premiati appartengono a ogni categoria. La serietà nella valutazione e il giudizio si basa naturalmente nei criteri di valore e di merito – si legge sul sito ufficiale del premio – A coordinare i lavori della commissione viene scelto ogni anno un profilo del mondo delle Lettere, esperto a dirigere i giurati. Il premio Città di Arcore concepisce la scrittura come dialogo, incontro, scambio, per ricordare il passato, proiettare il futuro e riflettere sul nostro presente». E ancora. «Con questo premio la città di Arcore entra nelle stanze letterarie italiane promuovendo la scrittura come l’unico mezzo per svegliare le coscienze».

Arcore: i finalisti e la giuria

Nella cerimonia del 6 settembre verrà proclamato il vincitore tra i sei finalisti della sezione poesia inedita per i giovani tra 13 e 21 anni, dieci i finalisti nella sezione poesia inedita adulti. Per la categoria libro inedito di poesia i finalisti individuati sono dieci, così come i finalisti per le sezioni racconti inediti e libro inedito. Uno spazio viene dedicato anche alla silloge inedita, con cinque finalisti.
La giuria, presieduta da Cheikh Tidiane Gaye è composta da Silvia Calzolari, Franco Donà, Martina Lelli, Paola Melis, Enrico Sala, Rosa Spadafora e Letizia Rossi.

L'autore

Nata nell’anno dei due presidenti e dei tre papi. Scrivo per il Cittadino dal 2009, prima solo per l’edizione cartacea poi per la tv e il sito per cui realizzo anche servizi video. Mi occupo di chiesa locale, cronaca, volontariato, terzo settore, carcere. Con l’associazione Carcere Aperto nel 2011 ho realizzato insieme al fotografo Antonio Pistillo la mostra “Guardami”, dove abbiamo raccontato le storie dei detenuti della casa circondariale di Monza.