È il giorno decisivo per l’ex ospedale di Vimercate tornato all’asta. Ma stavolta con la possibilità che potrebbe essere la volta buona. L’apertura ufficiale del bando è il 10 dicembre, con la presentazione delle offerte nero su bianco su una base d’asta che, come avvenuto già per gli scorsi tentativi, è abbassata di un ulteriore dieci per cento. Due manifestazioni di interesse, arrivate sui tavoli della proprietà di Asst Brianza farebbero ben sperare sull’esito futuro del comparto.
Vimercate: ex ospedale all’asta, base ribassata a poco più di 7 milioni contro i 20 di partenza
L’immobile attende oramai da 15 anni il suo riscatto e che da altrettanti versa invece in condizioni desolate nel cuore della città, vittima di incursioni notturne e di una rinascita che fino ad oggi era rimasta soltanto sulla carta, potrebbe avere infatti infilato la strada giusta.
Il prezzo richiesto è di circa 7 milioni 350mila euro contro i 20 milioni ipotizzati all’inizio. Un ribasso considerevole già di per sé che però questa volta sarà agevolato da una ulteriore clausola inserita nel bando. Qualora infatti nessuna offerta adeguata dovesse arrivare, Asst si è riservata la possibilità di valutare eventuali proposte pervenute anche se di importo inferiore a quello della base fissata. In altre parole, un incentivo per arrivare al traguardo della cessione. In quel caso si aprirebbe una fase di trattativa privata tra ente proprietario e aspiranti acquirenti per riuscire a raggiungere una quadra soddisfacente per entrambe le parti. E come si diceva, i rumors parlano di almeno un paio di manifestazioni di interesse che sarebbero già pervenute.
Vimercate: ex ospedale all’asta, dopo il flop di marzo
Dopo il fallimento dei precedenti tentativi di vendita, però, pare che l’orientamento sia quello di chiudere la partita definitivamente. Partita che ovviamente non si concluderà con la cessione dell’area su cui esiste appunto un piano di rigenerazione che prevede l’abbattimento delle vecchie strutture e la realizzazione di un maxi accordo di programma sottoscritto da Regione Lombardia e Asst nel 2009 e che prevede sull’ex nosocomio e parte dell’ex cava Cantù un nuovo insediamento residenziale e a servizi per la comunità. Dopo l’ultimo flop dello scorso marzo, si era ipotizzata persino una revisione dell’accordo di programma e dell’intervento con la cancellazione delle parti più impegnative e meno “attrattive” come il teatro ipogeo. Il sindaco Francesco Cereda aveva provato ad avanzare la proposta che fossero la stessa Regione e Asst ad occuparsi della bonifica dell’intero lotto, mettendolo in vendita una volta completati i lavori.
Ipotesi che non era stata accettata e che lascerà ora all’acquirente l’onere di occuparsi della ripulitura e dell’abbattimento dell’esistente. Di certo per il Comune sarebbe una notizia da respiro di sollievo, come nei giorni scorsi aveva confermato anche il vicesindaco e assessore all’Urbanistica, Mariasole Mascia: «Direi che è un bene se sono arrivate delle proposte, denota che c’è un interesse e del movimento attorno all’area, che ricomincia a vivere. Il nostro auspicio è che possa essere l’occasione giusta, soprattutto per i cittadini che da tempo attendono che un luogo così importante della città venga infine riqualificato. Ovviamente poi non è finita con la vendita – precisa – perché l’iter è molto lungo e durerà sicuramente diversi anni, ma questo è il primo passo fondamentale da compiere e se andrà in porto, come ci si augura, sarà davvero un nuovo inizio».