Via alle votazioni per il Quirinale Come si elegge un presidente?

Se ne parla da settimane, ne stanno parlando tutti tra nomi e candidature. Giovedì 18 aprile è il giorno: ma come si elegge un presidente della Repubblica? Le regole per votare il successore di Giorgio Napolitano sono scritte tutte nella Costituzione. La diretta della webTV della Camera
Via alle votazioni per il Quirinale
Come si elegge un presidente?

Se ne parla da settimane, ne stanno parlando tutti tra nomi e candidature, accordi e disaccordi. Giovedì 18 aprile è il giorno: ma come si elegge un presidente della Repubblica? Le regole per votare il successore di Giorgio Napolitano sono scritte tutte nella Costituzione (leggila sul sito del Quirinale).

“Il Presidente della Repubblica è eletto dal Parlamento in seduta comune dei suoi membri”, lo dice l’articolo 83.

“All’elezione partecipano tre delegati per ogni Regione eletti dal Consiglio regionale in modo che sia assicurata la rappresentanza delle minoranze – continua – La Valle d’Aosta ha un solo delegato. L’elezione del Presidente della Repubblica ha luogo per scrutinio segreto a maggioranza di due terzi dell’assemblea. Dopo il terzo scrutinio è sufficiente la maggioranza assoluta”.

La diretta della webTV della Camera dei deputati

Numeri – Quanti sono quindi i votanti? Ai 630 deputati e ai 315 senatori eletti si aggiungono i senatori a vita (4) e i grandi elettori (58) votati dalle Regioni. Per la Lombardia sono Roberto Maroni, Raffaele Cattaneo e Umberto Ambrosoli. I senatori a vita sono invece Mario Monti, Giulio Andreotti e Emilio Colombo (ex presidenti del consiglio) e l’ex presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi. In tutto sono 1007 votanti (compresa la senatrice dimissionaria dell’M5S, la cesanese Giovanna Mangili – leggi). La maggioranza di due terzi dell’assemblea è di 672 voti, la maggioranza assoluta è di 504 voti (i candidati).

Dalle 10 di giovedì sono in programma due scrutini al giorno: solo Ciampi e Cossiga furono eletti al primo turno, per Leone ci vollero ventitré scrutini. Sandro Pertini fu il più votato (82% al sedicesimo scrutinio).

Regole – Scrutinio segreto significa che ogni elettore esprimerà la propria preferenza nel segreto dell’urna per poi lasciare la scheda nella cesta di vimini. Tutte le schede verranno lette dal presidente della seduta – in questo caso è della Camera, come dice l’articolo 63, quindi Laura Boldrini: “Quando il Parlamento si riunisce in seduta comune, il Presidente e l’Ufficio di presidenza sono quelli della Camera dei deputati” – durante lo scrutinio.

Chi può essere eletto? In genere lo insegnano a scuola e la risposta sta nell’articolo 84: “Può essere eletto Presidente della Repubblica ogni cittadino che abbia compiuto cinquanta anni d’età e goda dei diritti civili e politici”. Per quanto tempo lo dice l’articolo successivo: “eletto per sette anni” (art. 85).

Protocollo – Dopo la nomina, il presidente fa giuramento “di fedeltà alla Repubblica e di osservanza della Costituzione dinanzi al Parlamento in seduta comune” (art. 91). Il giuramento avviene nel giorno dell’effettiva presa dei poteri, mentre suona la campana del Palazzo della Camera e in piazza risuoneranno 21 colpi di cannone. Poi il discorso di insediamento.

Il cerimoniale prevede in seguito la visita all’altare della Patria, con incontro col sindaco di Roma, e poi viaggio da Montecitorio fino al Quirinale a bordo della Lancia Flaminia scortata dai Corazzieri.

Il Palazzo del Quirinale è la residenza ufficiale del presidente della Repubblica, ma non tutti hanno scelto di trasferirsi e abitare lì (per esempio De Nicola, Einaudi, Pertini e Cossiga).

Cosa fa – Il presidente della Repubblica è il Capo dello Stato e rappresenta l’unità nazionale. L’articolo 87 dice anche: può inviare messaggi alle Camere; indire le elezioni delle nuove Camere e fissare la prima riunione; autorizza la presentazione alle Camere dei disegni di legge di iniziativa del Governo; promulga le leggi ed emana i decreti aventi valore di legge e i regolamenti; indice il referendum popolare nei casi previsti dalla Costituzione; nomina, nei casi indicati dalla legge, i funzionari dello Stato; accredita e riceve i rappresentanti diplomatici, ratifica i trattati internazionali, previa, quando occorra, l’autorizzazione delle Camere; ha il comando delle forze armate; presiede il Consiglio supremo di difesa costituito secondo la legge; dichiara lo stato di guerra deliberato dalle Camere; presiede il Consiglio superiore della magistratura; può concedere grazia e commutare le pene; conferisce le onorificenze della Repubblica.

“Il Presidente della Repubblica può, sentiti i loro Presidenti, sciogliere le Camere o anche una sola di esse” (art.88).

11 presidenti – Giorgio Napolitano, eletto il 15 maggio 2006, è l’undicesimo presidente della Repubblica italiana. Il primo è stato Enrico De Nicola, eletto capo provvisorio dall’assemblea costituente il 28 giugno 1946. Poi Luigi Einaudi (1948-1955), Giovanni Gronchi (1955-1962), Antonio Segni (1962-1964, dimesso), Giuseppe Saragat (1964-1971), Giovanni Leone (1971-1978), Sandro Pertini (1978-1985), Francesco Cossiga (1985-1992), Oscar Luigi Scalfaro (1992-1999), Carlo Azeglio Ciampi (1999-2006).

Residenze – Oltre al Quirinale, il presidente dispone di altre due residenze: la tenuta di Castelporziano e villa Rosebery, palazzina borbonica a Napoli.