La storia della vendita di AeB comincia come una palla di neve in vetta alla Brianza. A Seregno. Rotolando verso valle, si fa più ingombrante, tanto che, quando arriva in fondo, più o meno dalle parti del Tribunale a Monza, sembra ormai una valanga che rischia di travolgere tutto e tutti. Slavina giudiziaria, politica, mediatica. Ci sono amministratori, tecnici, dipendenti, comprimari, consiglieri che brigano e cercano invano l’ausilio della politica per “spalare” la neve accumulata ed evitare il disastro.
Un affare che è per i protagonisti come la campagna di Russia di mussoliniana memoria. Iniziata male e rischia di finire peggio. E così per i “poveracci” come il sottoscritto e tanti altri in Brianza che pagano le tasse e sono spettatori passivi, senza dover aspettare le consuete rottamazioni, le carte processuali con le conversazioni agli atti, diventano la nostra curiosità preferita. Uno spaccato di come, attorno al 2020, andavano le cose anche in queste lande desolate abbandonate dagli uomini e soprattutto in balia del dio della politica.
Vendita AeB, le intercettazioni della Procura: il ruolo della politica
La preoccupazione del sindaco di Seregno Alberto Rossi sulla vicenda, dopo la sentenza del Tar che dà torto al Comune, è massima. A pagina 149 del faldone contenente gli atti dell’inchiesta, c’è un’intercettazione telefonica tra Rossi e il segretario comunale di Seregno. Il primo cittadino riferisce di un suo viaggio a Roma “come suggerito” per sapere se nella capitale si parla di questo tema (il ricorso pendente davanti al Consiglio di Stato, ndr) ed eventuali pronostici sull’esito dello stesso. Poco più in là, nelle pieghe, c’è il risentimento da parte di un commercialista coinvolto nell’operazione.
Quest’ultimo se la prende con Ilaria Cerqua di Forza Italia, consigliere comunale a Seregno. La stessa che aveva manifestato più volte le proprie perplessità sull’intera partita. Ma è nei confronti della Lega che quelli di A2A rivolgono le loro attenzioni per strappare un sì. Giovanni Valoti, presidente sino al 2020 della società quotata in Borsa, va da Matteo Salvini che dà il via libera ribadendo più volte che per “noi va bene”. A livello provinciale va bene così come a livello regionale. Ma niente da fare per opposizione di due consiglieri locali. Definiti in più di una conversazione delle “teste di cazzo”. E a pagina 120 viene riferito al sindaco che è stato contattato un pezzo da novanta della Lega come Giulio Centemero. E’ pienamente d’accordo su tutto quanto, ma c’è un intoppo e risponde: “…Non possiamo fare niente e sul locale non riusciamo ad avere presa…”. Ancora l’ostilità di pochi fa argine alle brame dell’azienda bresciana. A questo stallo, poi, le considerazioni sulla Lega come partito si sprecano. E non sono affatto positive.
Vendita AeB, le intercettazioni della Procura: il gioiellino della Brianza
Con il numero progressivo – intercettazione 1.332 – la Guardia di Finanza di Monza dà conto di una conversazione in cui è protagonista il sindaco di Seregno Rossi. Dalle parole emerge che Bea (proprietaria del forno di Desio, ndr) aveva manifestato l’interesse all’acquisto di “Gelsia Ambiente”. Tale proposta era stata rifiutata perché non era intenzione del gruppo vendere partecipazioni. In alternativa sarebbe stato proposto a Bea di partecipare all’operazione di integrazione andando a costituire una società con “Gelsia Ambiente”.
Nelle conversazioni che riguardano “il gioiellino” della Brianza, il forno appunto, ad un certo punto si ha la netta sensazione che l’allora presidente Daniela Mazzucconi, tema di essere intercettata e cambia improvvisamente tono e conversazione passando ad altro. Si legge anche di un parco (Beslan) che tarda ad essere realizzato e il sindaco chiede spiegazioni sui ritardi imputabili a sua dire ad A2A. Nemmeno un comunicato stampa potevano fare senza chiedere permesso. Insomma una vicenda che appare come un telefono che suona sempre a vuoto e nessuno risponde, anche se poi la bolletta è milionaria . (2 continua)