Un polo di vendita che porterà in città uno dei più noti e dinamici brand della grande distribuzione, dove un tempo c’era la «Gomorra dello spaccio». Uno dopo l’altro, stanno andando al loro posto i pezzi di quel complesso puzzle che è la rinascita dell’ex Snia. Da tempo l’area dismessa più grande della Brianza – 460mila mq di capannoni in rovina che occupano un sesto dell’intero territorio di Varedo – è una bomba sociale. Droga, sparatorie, abitazioni clandestine, condizioni di vita disumane, scarico abusivo di rifiuti e microcriminalità in città interrotti solo da un mega blitz dei carabinieri di Desio. Ma ora il sindaco, Filippo Vergani, e il suo vice, Fabrizio Figini sono in grado di presentare il primo risultato concreto del piano di rilancio presentato due anni fa. In una delle cinque aree nelle quali è stata suddiviso l’immenso cimitero industriale – quella che si affaccia sulla Comasina al confine con Limbiate – sarà presto realizzato una nuova struttura di vendita commerciale.
Vergani non nasconde la sua soddisfazione: «È un piccolo passo: ma anche il primo vero risultato dopo decenni di piani di rilancio rimasti sulla carta». Intanto Figini ha dato alle cinque società – Mg Sviluppo, Varedo Living, Varedo Shopping, Marconi Red e Marconi Blue– un ultimatum per presentare il masterplan globale di rilancio. «Oltre alla parte commerciale – anticipa – l’ex Snia diventerà un mosaico fatto di attività produttive, residenziali, ambientali e viabilistiche». Non più una megalopoli industriale novecentesca ma – secondo le nuove tendenze del ventunesimo secolo – un polo con più vocazioni in armonia tra loro nel quale ci sarà posto anche per un parco.