Dal traffico di stupefacenti alle attività di “recupero crediti” con estorsioni al controllo dei servizi di sicurezza di locali e discoteche, fino alla “logistica” dei venditori ambulanti di panini. Spaziava nei settori più disparati l’attività criminale del sodalizio assicurato alla giustizia dai carabinieri nella mattinata di giovedì 11 giugno, nelle province di Monza e della Brianza, Como, Lecco, Reggio Emilia, Macerata, Reggio Calabria. Alla operazione hanno preso parte anche i Carabinieri dei Nuclei Cinofili di Casatenovo (LC), Orio al Serio (BG) e Pesaro (PU) nonché del secondo Nucleo Elicotteri.
È stata eseguita un’ordinanza di custodia cautelare – emessa dal gip del Tribunale di Milano – nei confronti di 22 soggetti, di cui 21 italiani e un serbo (16 misure di custodia cautelare in carcere, 4 agli arresti domiciliari, 2 obbligo di dimora) tutti ritenuti, a vario titolo, responsabili di associazione per delinquere di tipo mafioso, estorsione e acquisizione indebita di esercizi pubblici, tutti reati commessi con l’utilizzo del metodo mafioso nonché detenzione e porto abusivo di armi ed associazione finalizzata al traffico internazionale di sostanze stupefacenti.
Le indagini sono state sviluppate dal Nucleo Investigativo dell’Arma monzese e dai militari della Compagnia di Cantù, coordinati dalla D.D.A. di Milano (Procuratore Aggiunto dott.ssa Alessandra Dolci, Sostituti Procuratori dott.ssa Cecilia Vassena e dott.ssa Sara Ombra), e ha permesso di documentare la pervasività della presenza sul territorio di una nota famiglia di ‘ndrangheta originaria del vibonese in continua espansione sia in Brianza che all’estero (Germania, Spagna e Svizzera). Accertata dai carabinieri un’azione di vero comando e controllo nei confronti della popolazione attraverso comportamenti tali da incutere timore ed omertà anche grazie alla spendita del cognome “Cristello”: tra gli indagati spiccano infatti i cugini Umberto e Carmelo Cristello.
Da un lato l’indagine ha approfondito le dinamiche criminali della locale di Seregno operante nei comuni di Seregno, Desio, Giussano, Verano Brianza, Carate Brianza, Meda e Mariano Comense, locale che, nonostante le pesanti condanne subite dai suoi appartenenti a seguito dell’operazione Infinito, si è dimostrata ancora fortemente radicata nel territorio, dall’altro ha consentito di documentare ancora una volta il capillare e totale controllo da parte della ’ndrangheta nelle attività economiche del territorio con particolare riferimento, questa volta, al “business” dei servizi di sicurezza nei locali di pubblico intrattenimento ubicati nelle province di Como, Monza Brianza e Milano e all’attività dei rivenditori ambulanti di panini per i quali è la ‘ndrangheta a decidere le postazione e a dirimere eventuali controversie sorte tra i rivenditori ambulanti.
In particolare, è emerso che i servizi di sicurezza nei locali d i pubblico intrattenimento, vengono controllati dalla ‘ndrangheta attraverso l’imposizione di ditte di sicurezza di “copertura” dietro le quali si celano soggetti appartenenti alla ‘ndranghetista che, per lo svolgimento dei servizi di sicurezza, si avvalgono solo in piccola parte di persone specializzate e munite della prevista autorizzazione prefettizia.
A ciò si affiancavano anche le attività tipiche della criminalità organizzata di stampo mafioso: attività estorsive e attività di “recupero crediti” effettuate con modalità estorsive in cambio di una percentuale sull’intero capitale da recuperare per conto di imprenditori e gente comune.riuscendo, contestualmente, ad inserirsi nelle stesse imprese committenti o, comunque, nel settore commerciale locale. Anche in questo caso, gli atteggiamenti manifestati dagli indagati si sono rivelati assolutamente idonei ad esercitare una particolare coartazione psicologica sulle persone in quanto dotati dei caratteri propri dell’intimidazione derivante dall’associazione di tipo mafioso presente ed operante nel territorio. :
Naturalmente, a margine, è stata accertata anche una fiorente attività di narcotraffico internazionale di stupefacenti del tipo cocaina, hashish e marijuana, approvvigionate attraverso il canale franco-iberico e destinate alla distribuzione nelle province brianzola e comasca e in Germania. Nel corso dell’attività svolta sono state tratte in arresto in flagranza di reato per traffico internazionale di stupefacenti 7 persone, 2 delle quali con l’ausilio della Gendarmeria Francese ricostruendo un voluminoso traffico di stupefacenti.
Contestualmente sono state eseguite ulteriori 18 perquisizioni presso abitazioni, ristoranti, esercizi commerciali e terreni nelle province di Monza e della Brianza, Como, Reggio Calabria, Lecco, Reggio Emilia, Macerata.