Ultimi giorni in biblioteca a Besana per Susanna Bonacina prima della pensione: «Ho visto piccoli lettori oggi adulti»

La direttrice andrà in pensione da febbraio dopo 32 anni di lavoro : «Mi dispiace lasciare, dopo tanti anni sono molto legata alla comunità di Besana: il nostro è un lavoro di relazione. Mi sento besanese di adozione»
Susanna Bonacina
Susanna Bonacina Signorini Federica

Va in pensione la storica bibliotecaria di Besana in Brianza. Dopo 32 anni di lavoro al servizio della cultura e della promozione alla lettura, Susanna Bonacina si appresta a vivere le ultime pagine della sua lunga avventura professionale in città. Non senza emozione. «Mi dispiace lasciare, dopo tanti anni sono molto legata alla comunità di Besana: il nostro è un lavoro di relazione, la biblioteca è un centro di aggregazione culturale in cui i rapporti umani sono importantissimi. Mi sento besanese d’adozione».

Uno dei primi obiettivi su cui ha iniziato a operare già nel 1989 è stata la costruzione dei rapporti con le scuole del territorio: «Ho cominciato a proporre alle insegnanti delle scuole materne di portare i bambini in biblioteca, proponendo letture animate». La relazione si è poi ampliata a tutti gli altri gradi di scuola, dalle elementari fino alle superiori con proposte modulate secondo le età. «Sempre sono stati assicurati angoli di lettura e creatività per i piccoli lettori – dice Bonacina, oggi direttrice della biblioteca -. Ci sono persone oggi adulte che ho visto crescere». Ricorda con il sorriso anche «gli incontri organizzati con gli autori», alcuni anche largamente noti al pubblico (tra gli altri, Valerio Massimo Manfredi).

Bonacina, che sarà in pensione dall’1 febbraio, lasciare l’impegno lavorativo dopo un anno così difficile come quello segnato dal Covid «è triste. Perché a molti progetti abbiamo dovuto rinunciare. Per esempio, nel 2020 saremmo dovuti partire con un’iniziativa di lettura e messa a disposizione di materiale librario per le case di riposo».

La biblioteca comunale “Peppino Pressi”, oggi in Villa Filippini, nel giro degli ultimi 30 anni ha traslocato ben 2 volte, passando dal viale della stazione e da via Manzoni.