Trasporti pubblici, i pendolari: «Difficoltosa l’integrazione tariffaria per gli utenti Trenord»

Bene il biglietto unico. Ma non benissimo perché il nuovo sistema di tariffazione integrata poteva essere gestito e introdotto in maniera molto migliore. Lo hanno scritto i comitati dei pendolari e dei viaggiatori della Lombardia.
Il nuovo biglietto unico
Il nuovo biglietto unico

Bene il biglietto unico. Ma non benissimo perché il nuovo sistema di tariffazione integrata poteva essere gestito e introdotto in maniera molto migliore. Lo hanno scritto i comitati dei pendolari e dei viaggiatori della Lombardia in un documento che è stato diffuso nella mattinata di mercoledì 25.

A firmare il testo sono stati il Comitato pendolari Gallarate-Milano; quello del Nodo di Saronno; il responsabile viaggiatori della Seregno-Carnate; i pendolari della Arona-Domodossola-Milano; quelli della S6 Milano-Novara; il Comitato del Besanino; l’associazione Mi-Mo-Al; il comitato pendolari cremaschi e quello del Meratese; quelli di Como, della Lecco-Como e della Milano-Asso; i pendolari Bergamaschi, quelli di Romano, quelli della Brescia-Cremona, il coordinamento provinciale Pavesi, il Comitato di Busto Nord e quelli della Milano-Lecco, quelli della Mobilità ecosostenibile del Vimercatese e quelli del Trasporto Lecchese; e poi quelli di Utp Associazione Utenti trasporto pubblico, Sbiancalafreccia, l’Associazione pendolari Novesi e i rappresentanti dei viaggiatori alla conferenza del trasporto pubblico della Lombardia.

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«Il 15 luglio è entrato in vigore il nuovo sistema tariffario, che ha tra i suoi scopi la semplificazione della vita dei viaggiatori con un biglietto unico su territorio della città metropolitana e della Provincia di Monza e, nella sua area di applicazione, la totale indipendenza dalle modalità usate (treno, metropolitana o autobus) e dalle aziende di trasporto coinvolte – hanno scritto i rappresentanti dei pendolari -. Il forte dibattito politico tra Regione e Comune di Milano ha portato inizialmente e provvisoriamente ad escludere Trenord dal nuovo sistema tariffario, vanificando in parte lo scopo del biglietto unico che sarebbe dovuto partire integrando ogni modalità di mezzi pubblici. Solo in extremis tra i principali attori è stato trovato l’accordo di forma tecnica, ma sostanzialmente politico, estendendo la tariffa integrata anche ai treni. Questa decisione tecnica ha provocato un caos nella gestione del periodo transitorio, in quanto Atm ha subito realizzando un sito, mentre Trenord ha dovuto organizzarsi con un margine di tempo troppo ridotto.

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Risultato di questa situazione? Per i pendolari «incertezza sull’uso delle vecchie tessere Trenord, in quanto ad esempio i settimanali integrati non possono essere caricati se non (si spera) ad ottobre a seguito dei una riconfigurazione dei sistemi informatici; introduzione di abbonamenti cartacei, scoperti dai comitati e pendolari tramite uso del social; incertezza sui titoli di viaggio del Malpensa express prima e persino seconda classe; perimetrazione provvisoria dei confini del nuovo sistema a causa della mancata chiusura degli accordi necessari per ricomprendere nell’integrazione con Trenord alcuni comuni interessati dallo STIBM ma esterni alle Province di Milano e Monza».


In alcuni casi i viaggiatori «che usano solo la gomma sono stati in qualche modo penalizzati (ex Movibus di Legnano ad esempio), in quanto non è stata prevista una tariffa che esclude i mezzi pubblici milanesi. Non sappiamo se questo rischio coinvolgerà a breve anche i viaggiatori che al momento possono utilizzare ancora l’abbonamento solo treno o se verrà utilizzato l’intero periodo di 5 anni previsto per l’armonizzazione completa tra gomma e ferro. Auspichiamo comunque l’introduzione rapida del cosiddetto “biglietto breve” per contenere i costi maggiorati sostenuti da parte dell’utenza».

«Possiamo quindi affermare – concludono i pendolari – che una riforma a lungo attesa alla fine è stata gestita male e sta mettendo i viaggiatori in difficoltà nel capire come fare abbonamenti settimanali/mensili. Il personale Atm e Trenord non è stato adeguamento formato per una riforma annunciata da mesi. La politica litigiosa ha forti responsabilità in quanto l’accordo esteso al sistema ferroviario, presupposto per una vera integrazione completa, è stato rimandato e poi trovato con qualche difficoltà in zona Cesarini e tutt’ora presenta aspetti ancora da definire».