Con il traffico tornato ormai stabilmente a livelli pre-pandemia, complice anche una vistosa retromarcia di molte realtà lavorative sul fronte smart working, le statistiche relative agli incidenti stradali riportano un aumento degli incidenti (oltre 173mila) e dei feriti (233mila) sulle strade. In linea con il dato 2023 invece i decessi. Lo rivela una analisi di Aci Automobile Club Italia su dati Istat presentata il 24 luglio. I decessi complessivi in Italia nel 2024 sono stati 3.030, 383 dei quali in Lombardia (contro i 377 dell’anno precedente e i 438 del 2019). Il tasso di mortalità stradale (decessi ogni 100.000 abitanti) resta comunque notevolmente inferiore alla media italiana, 3,8 contro 5,2.
Tra il 2023 e il 2024, gli incidenti e i feriti sono aumentati su tutte le tipologie di strade, soprattutto sulle autostrade (+6,9% incidenti, +7,0% feriti) dove è aumentato in maniera marcata anche il numero delle vittime (+7,1%) a fronte della diminuzione sulle strade urbane (-2,1%) e del leggero aumento su quelle extraurbane (+0,1%). Gli incidenti su autostrade e strade extraurbane aumentano anche nel confronto con il 2019 (+4,0% e +2,7%rispettivamente).
Incidenti stradali: a Milano in calo su tutte le strade (e anche i morti)
A Milano in calo gli incidenti sia sulla strade urbane che extraurbane con 38 decessi contro i 47 del 2023. Nel 2024 il numero delle vittime nei Grandi Comuni è stato pari a 345 ed è diminuito del 19,6% rispetto al 2023. Era aumentato del 10,0% nel 2023 rispetto all’anno precedente. La diminuzione è ben superiore rispetto a quella registrata nel complesso in Italia (-0,3%). Anche nel confronto con il 2019 si rileva una diminuzione del -1,7% (-4,5% in media nazionale).
Una analisi specifica sulle “matrici di collisione” relativa ai profili di mortalità degli utenti della strada ha rilevato “un’elevata esposizione al rischio di mortalità” i conducenti di biciclette e monopattini elettrici coinvolti in incidenti con autovetture o a veicolo isolato. “Le due ruote a motore registrano un elevato numero di incidenti in collisione con autovetture, mezzi commerciali leggeri e veicolo isolato. I pedoni presentano un rischio maggiore rispetto agli altri utenti quando entrano in collisione con autovetture e veicoli industriali”.
Incidenti stradali: distrazione la prima causa, auto più sicure
Interessante è stato inoltre un confronto con il passato che ha mostrato gli effetti della distrazione al volante, fenomeno degli ultimi anni, per uso improprio dei telefoni alla guida, soprattutto sulle autovetture, tra le cause legate all’aumento della percentuale di incidenti a veicolo isolato, legati alla perdita di controllo e sbandamento (da 39,1% nel 2001 a 42,7% nel 2024). Non a caso la distrazione è la prima causa di incidente.
Nel 2024 sulle strade i conducenti infortunati, morti o feriti, sono stati 165.683 e 151.682 gli incolumi, per un totale di 317.365 conducenti coinvolti in incidenti stradali (230.067 uomini, 72,5% e 87.298 donne, 27,5%). I deceduti sono stati 2.175 (1.939 uomini, 89,1% e 236 donne, 10,9%). I feriti sono tendenzialmente giovani, tra i 20-24 e 25-29 anni (circa il 21% sul totale), mentre le vittime si concentrano di più nelle classi di età 50-54, 55-59 e 60-64 anni (9% per ciascuna classe per un totale di 576 morti). I giovani tra i 20 e 24 anni rappresentano l’8,4% dei conducenti deceduti. Gli incolumi sono prevalentemente 45-54enni.
Le auto è comunque i veicoli chiusi si rivelano più sicuri, ancora di più grazie alle nuove dotazioni tecnologiche: i conducenti di autovetture e autocarri nel complesso rappresentano, infatti, il 90,2%, del totale degli incolumi e il 54,5% di morti e feriti, mentre per le due ruote a motore gli incolumi pesano per il 3,7% e gli infortunati per il 31,7%, per le biciclette (esclusi i monopattini) rispettivamente lo 0,7% e il 10,0%. I conducenti di monopattini, infine, rappresentano lo 0,2% del totale degli incolumi e il 2,2% degli infortunati.