Studenti detective scoprono l’auto rubata e la fanno restituire

Un gruppo di studenti di quinta dell’istituto Ferrari di Monza ha sventato il furto di una vettura. L'orgoglio della scuola.
Monza, l’intitolazione dell’ex Ipsia a Enzo Ferrari
Monza, l’intitolazione dell’ex Ipsia a Enzo Ferrari Fabrizio Radaelli

Un gruppo di studenti dell’istituto Ferrari di Monza ha sventato il furto di una vettura. Gli studenti di una classe quinta del corso di meccanica, quindi con l’occhio allenato verso i mezzi a quattro ruote, sabato mattina avevano notato una Cinquecento Abarth parcheggiata da un paio di giorni nel parcheggio che loro utilizzano per la scuola.

Studenti detective: insospettivi dalla 500 Abarth mai vista prima

Proprio per la loro inclinazione conoscono a memoria ogni singola vettura presente e la collegano al legittimo proprietario. Non riconducendola a nessuno interno alla scuola si sono insospettiti e, proprio sabato, la presenza di due persone con atteggiamento sospetto li ha messi in allarme.

In poco tempo, usando un’applicazione, hanno scoperto che l’auto risultava rubata. Immediatamente hanno avvisato le forze dell’ordine e l’auto sarà restituita al proprietario.

Studenti detective cresciuti all’Istituto Ferrari di Monza

«Siamo orgogliosi dei nostri ragazzi – ha detto la docente Arianna Moscarelliil loro intuito da detective, il loro senso civico li ha spinti a fare la cosa giusta».

Giovani che sono un vero e proprio esempio per tutti, adulti e coetanei. Nei cinque anni di percorso scolastico, nella scuola di San Rocco, hanno avuto modo di seguire anche diversi percorsi legati al tema della legalità, in cui hanno approfondito anche il concetto di omertà, forse proprio tutti gli interventi a cui hanno partecipato, le parole che hanno ascoltato negli anni si sono sedimentate e hanno fatto scattare una molla in loro spingendoli a avvisare le Forze dell’Ordine e non voltarsi dall’altra parte.

Studenti detective, la dirigente: «Un esercizio di cittadinanza attiva e responsabile»

«I ragazzi hanno fatto un esercizio di cittadinanza attiva e responsabile – conclude la dirigente Valentina Soncinihanno fatto quel che tutti dovrebbero. Penso sia un richiamo alla responsabilità che è alla portata di tutti, non onerosa ma, sollecita tutti a fare qualcosa di più per custodire il bene comune. Hanno risvegliato questo concetto di responsabilità, siamo orgogliosi che siano dei giovani a ricordarlo a tutti».