Parlare di un successo è probabilmente riduttivo. La giornata dedicata al ricordo di Valeria Bufo, la donna di 56 anni residente all’Altopiano di Seveso, assassinata nel mese di aprile dal marito Giorgio Truzzi, dal quale si era da poco separata a seguito di una crisi coniugale, ha permesso di raccogliere infatti 5mila 365 euro. E ha prodotto una riunione, la scorsa settimana, per avviare il progetto concreto di aiuto alle donne.
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L’iniziativa, promossa in prima persona da Alessandro, Stefano ed Eleonora Truzzi, figli di Bufo, con il supporto dell’amica Lisa Castagna e dell’Associazione Adagio di Monza, ha avuto come teatro domenica 8 luglio gli spazi del centro parrocchiale dell’Altopiano, in cui in rapida successione è stata celebrata una santa Messa in suffragio della scomparsa, è stato disputato un quadrangolare di calcio ed infine c’è stato posto per la musica, con cantanti come Luisa Colombo, Mao Medici o Yazan Greselin.
Ora il denaro servirà per finanziare il progetto di uno sportello psicologico sulla violenza domestica, finalizzato ad impedire la ripetizione di situazioni come quella di cui la sevesina è stata suo malgrado vittima. In proposito, a metà della scorsa settimana si è svolta una riunione tra gli psicologici dell’Associazione Adagio, Stefano Truzzi e Lisa Castagna, per fare il punto della situazione.
«Il progetto partirà a breve – ha poi commentato Castagna -. Ringraziamo tutti coloro che, tramite le donazioni raccolte, hanno contribuito a porre le basi per un’iniziativa che darà una mano a chi ha bisogno e dirà basta alla violenza di genere».
Un modo migliore per ricordare la loro madre i figli di Valeria Bufo difficilmente avrebbero potuto individuarlo. Chi ha partecipato alla giornata ed alla sua fase di preparazione, è rimasto stupito dal coraggio di Alessandro, Stefano ed Eleonora, che non si sono lasciati travolgere da una tragedia esplosa in maniera fragorosa, ma hanno recuperato la forza per guardare subito al futuro, conservando una disponibilità verso l’esterno sempre ammirevole.
Stefano, calciatore in serie D nelle fila dell’Inveruno, ha tra l’altro coinvolto l’interista Roberto Gagliardini, suo compagno di squadra nelle giovanili dell’Atalanta, che è intervenuto in serata e ha messo all’asta una sua maglia, la cui vendita ha concorso all’ammontare raccolto.
«Le persone di solito si rivolgono al sistema giudiziario pensando di trovare subito tutte le risposte – ha commentato Roberta Crespi, avvocato, esperta del settore -. La collaborazione tra professionisti, tra i legali ed i terapeuti, è fondamentale».