Sono sei, tra i quali 5 minorenni, gli scomparsi da Monza e dalla Brianza, nel 2021, tuttora ricercati dalle forze dell’ordine. Si tratta di quattro stranieri e due italiani. Nomi contenuti nei sessanta fascicoli aperti lo scorso anno dopo altrettante denunce di scomparsa, 14 nel capoluogo e le restanti sul territorio provinciale.
In 54 casi tutto è finito bene. Chi si era allontanato è stato ritrovato o è tornato sui suoi passi spontaneamente. Negli obitori non c’è alcun cadavere non identificato. I cinque minorenni sono fuggiti da comunità terapeutiche del territorio e non è escluso che possano aver cercato di ricongiungersi alle famiglie di origine, sparse in tutto il Paese.
Scomparsi a Monza e in Brianza, così nel 2022
Per quanto riguarda il 2022, al 16 aprile, ultimo dato ufficiale, non ci sono fascicoli sospesi: tutti gli scomparsi sono stati ritrovati. La “cabina di regia” è affidata alla Prefettura dove approdano tutti i fascicoli. Il Ministero dell’Interno recentemente ha promosso un progetto che prevede in taluni casi la possibilità di pubblicare sul sito internet istituzionale dell’ufficio territoriale del Governo, oltre a una scheda anagrafica, anche una fotografia della persona scomparsa. Ciò solo se le ricerche non hanno dato esito positivo. La fotografia è ritenuta utile al riconoscimento. Ma spesso non occorre visto che, fortunatamente: «La stragrande maggioranza degli scomparsi torna a casa» dicono dalla Prefettura.
L’iter prevede che le forze dell’ordine raccolgano le denunce e di propria iniziativa attivino le ricerche. Se lo ritengono necessario possono avvalersi anche dei vigili del fuoco. In determinati territori, vedi quelli montani, è giocoforza necessario adottare un piano predefinito coordinato dalla Prefettura per attivare le ricerche che coinvolgano più attori. Non è così, date le caratteristiche morfologiche, per la provincia di Monza e Brianza dove le forze dell’ordine sono in grado di muoversi in maniera autonoma.
Scomparsi a Monza e in Brianza, la ricerca di soggetti fragili
Il piano viene invece sempre attuato, anche con finalità di garanzia, nel caso si tratti di minori o soggetti fragili, magari affetti da patologie e privi dei farmaci per curarsi. In questo caso nelle ricerche vengono coinvolte più forze e i risultati sono nella gran parte dei casi raggiunti in tempi molto brevi. Per quanto concerne invece i cadaveri non identificati, a livello regionale è stata siglata già dal 2015 una convenzione con una struttura milanese (Labanof, Laboratorio di antropologia e odontologia forense) per la schedatura dei cadaveri sconosciuti nel territorio lombardo