«Chiedo di poter svolgere lavori socialmente utili, per estinguere gli effetti della sanzione a mio carico, che comunque ritengo ingiusta e che, materialmente, non ho mai ricevuto». Savino Sansone inquadra così la vicenda di cui, suo malgrado, è protagonista da dodici mesi a questa parte. «Ho 48 anni -spiega l’interessato- e sono in carrozzina dal 1984, circostanza che non mi impedisce di essere una persona indipendente, tanto che sono anche automunito. Nel dicembre dello scorso anno ho ricevuto a casa mia un sollecito di pagamento da parte della società di recupero crediti Sorit, incaricata dal Comune di Seregno di riscuotere un credito per una sanzione che sarebbe stata elevata nei miei confronti, per un accesso alla zona a traffico limitato nel centro storico, dal varco di piazza Risorgimento, risalente al 20 ottobre 2018».
Ztl: una vicenda molto complessa
E qui la matassa ha cominciato ad ingarbugliarsi: «Non trovando nei miei documenti questo verbale, ne ho chiesto una copia all’ufficio Ztl della polizia locale di Seregno, che me lo ha inviato via mail. Peccato solo che questo verbale, in precedenza, non l’avessi mai ricevuto e che non risulti nemmeno consegnato o firmato da alcuno. Ho poi contattato telefonicamente il già citato ufficio della Ztl, un addetto del quale mi ha riferito che dal punto di vista della polizia locale il verbale è stato emesso e mi ha informato che, per chiederne l’archiviazione, avrei dovuto rivolgermi al giudice di pace di Monza».
Ztl: il ruolo del giudice di pace
La ricostruzione, quindi, è proseguita: «Il 4 maggio di quest’anno, mi sono presentato all’udienza davanti al giudice di pace, che ha preso atto della mia istanza, ma purtroppo ha sostenuto che solamente la polizia locale di Seregno avesse la possibilità di procedere all’archiviazione della contestazione, riaggiornando l’udienza al 20 luglio. Il 12 maggio mi sono recato personalmente al comando di via Umberto I, dove il responsabile dell’ufficio Ztl mi ha ribadito che il corpo non poteva fare nulla e che avrei dovuto pagare la sanzione. Ho domandato a questo punto un appuntamento con il comandante, ma me ne è stato fissato uno con il vicecomandante. Quest’ultimo, il 30 maggio, mi ha confermato che spettava al giudice di pace prendere una decisione».
Ztl: la richiesta di lavori socialmente utili
La piega degli eventi non è stata in seguito quella desiderata: «Il 20 luglio, nella seconda udienza, il giudice di pace di Monza ha respinto la mia richiesta, in quanto non è nei suoi poteri archiviare il verbale. Il 9 agosto ho per questo scritto una mail al vicecomandante, per chiedere un nuovo appuntamento a definizione della pratica, ma ad oggi non ho ricevuto alcuna risposta in merito». L’amarezza si è infine impadronita della scena: «Ribadisco che, si fosse trattato di una mia infrazione al codice della strada, avrei tranquillamente pagato la sanzione e non avrei intrapreso la via del ricorso al giudice di pace. Ora chiedo di poter svolgere lavori socialmente utili, in sostituzione del corrispettivo superiore ai 300 euro che mi viene sollecitato».