Il provvidenziale intervento del corpo della polizia locale ha consentito nel pomeriggio di lunedì 31 luglio, a Seregno, di riconsegnare alla sua famiglia un bambino residente in zona Sant’Ambrogio, che dopo un giro in centro era riuscito a sfuggire al controllo della mamma ed aveva fatto perdere le sue tracce.
Scomparsa: il bambino proveniva da Sant’Ambrogio
L’allarme è scattato alle 16.30, quando da un esercizio commerciale di corso del popolo è partita una richiesta di aiuto alla centrale operativa di via Umberto I, dopo che alcune clienti erano entrate nel negozio, appunto con appresso il piccolo dell’apparente età di 7 o 8 anni, che non conoscevano. Sul posto si è recata una pattuglia, composta da due giovani agenti, che si sono accorti che il bambino non parlava italiano ed aveva problemi, riconducibili probabilmente ad una patologia autistica. Il personale ha quindi accompagnato al comando il minore, che subito è stato coinvolto in attività ludiche, mostrandosi a suo agio. Nel frattempo, dopo che i primi accertamenti avevano escluso denunce di scomparsa nella zona, gli sono state scattate alcune fotografie, inviate poi alle pattuglie in servizio, che in un lasso di tempo ridotto hanno accertato che il piccolo proveniva dal quartiere Sant’Ambrogio e rintracciato la madre, che nel frattempo si era rivolta ad una vicina, per allertare i carabinieri.
Scomparsa: il piccolo era fuggito dall’ascensore
L’approfondimento ha consentito di ricostruire che madre e figlio, in compagnia di un altro bambino, si erano recati in centro per alcuni acquisti in una cartoleria. Al rientro, il secondo minorenne ha poi schiacciato tutti i pulsanti dell’ascensore in cui il gruppetto era entrato, che si è così fermato al primo piano, permettendo la fuga al bimbo straniero, mentre la madre, impedita da un carrellino della spesa che aveva con sé, era salita con l’ascensore al quarto piano. Da lì il piccolo aveva cominciato a ripercorrere meccanicamente il tragitto precedente, raggiungendo il centro, dove appunto è stato intercettato dalla polizia locale. Alla fine, dopo una mezz’ora di panico, l’interessato è stato riconsegnato alla famiglia di origine.