Aeb e l’amministrazione comunale di Seregno hanno scelto di non commentare la sentenza pronunciata dalla cassazione, in merito all’operazione di integrazione societaria con A2A. La multiutility con sede in via Palestro, attraverso il suo ufficio stampa, ha comunque fatto sapere di essere impegnata, insieme alle sue controllate, «nell’attuazione del piano industriale, a vantaggio dei propri soci e di tutti i propri stakeholder». L’amministrazione ha invece optato per la linea del silenzio, poiché il ricorso alla suprema corte era stato presentato dalla stessa Aeb.
Aeb-A2A: le forze di maggioranza difendono l’operazione
Hanno al contrario fatto sentire la loro voce le forze che compongono la coalizione di centrosinistra, che sostiene il sindaco Alberto Rossi. In un comunicato, Azione-Italia Viva, Cambia Seregno, Futuro e Tradizione, Partito democratico, Ripartiamo e Scelgo Seregno hanno sottolineato che dalla sentenza «non deriva nessun obbligo per il Comune di Seregno, che tra l’altro non rientra tra i ricorrenti. L’ordinanza riguarda solo aspetti giurisdizionali e non ha a che vedere, nel merito, con l’operazione industriale, che è perfezionata ed inattaccabile e su cui è cessata la materia del contendere, come da sentenze ed ordinanze note». Il focus si è spostato quindi su un altro piano: «I risultati degli ultimi 2 anni dimostrano la bontà dell’operazione per la città di Seregno e gli altri Comuni soci, avendo tutelato il futuro dell’impresa e garantito risultati, tanto sul piano della redditività quanto nei dividendi erogati, superiori a 3 milioni e mezzo di euro all’anno per Seregno. Queste risorse si sono rivelate fondamentali per fronteggiare le emergenze di questi anni, a favore di imprese e cittadini: se Seregno ha saputo dimostrare una capacità di rispondere alle urgenze in maniera superiore alla media dei Comuni lombardi, con risultati che sono stati evidenziati come caso studio anche da testate economiche di rilevanza nazionale, questo è dovuto anche alla disponibilità di risorse derivante dall’operazione».
Aeb-A2A: giudicate scomposte le polemiche della minoranza
La chiosa è stata indirizzata alle minoranze: «Recenti e scomposte polemiche attribuiscono alla corte di cassazione valutazioni di merito dell’operazione, valutazioni che semplicemente non sono mai state formulate. Di queste polemiche, rimane il livore messo nell’attacco personale ed il vuoto di proposta di una politica sbraitata e mai concreta».