Scuola: lezione con robot collaborativi e esoscheletri al Levi di Seregno

Studenti del triennio dell’Istituto Levi di Seregno, indirizzo logistica, a lezione con Cobot - i robot collaborativi - e esoscheletri per conoscerne l'uso nel mondo del lavoro.
Un gruppo di studenti dell’indirizzo di logistica dell’istituto Levi di Seregno tra esoscheletri e robot collaborativi Paolo Volonterio

Gli studenti del triennio dell’Istituto Levi di Seregno, indirizzo logistica, martedì, dalle 10 alle 14, nell’aula magna di via Briantina alla presenza del dirigente Massimo Viganò, del docente Valerio Grillo e del personale specializzato di Homberger spa di Genova del distaccamento di Buccinasco, Gianni Ossola, Matteo Bardelli e Francesco Piva, sono stati appassionatamente coinvolti in una lezione partecipativa con esoscheletri e robot collaborativi, che sono i nuovi sviluppi di applicazioni chiave, utilizzati sia nella logistica industriale architrave dell’industria globale che nel settore produttivo non intensivo.

Cobot e esoscheletri

Queste tecnologie sono state illustrate agli studenti per approfondire e sviluppare nuove skills molto ricercate nel mondo del lavoro. Gli studenti hanno potuto “toccare con mano” i Cobot, robot collaborativi specifici per lavorare a contatto con l’uomo nella stessa “work area” ma sempre in estrema sicurezza. Molto entusiasmo anche nell’indossare gli “esoscheletri” per prova, che fanno sembrare le persone quasi dei “cyborg” ma in realtà consentono di incrementare la propria forza, evitare gli affaticamenti e ridurre il rischio di disturbi muscolo-scheletrici.

Salute e sicurezza sul lavoro

Durante la mattina sono stati trattati con particolare attenzione diversi argomenti relativi sia alla salute che alla sicurezza sul posto di lavoro e quindi all’uso in sicurezza di ogni genere di macchinario.

L’uso dei Cobot

Successivamente sono stati svolti degli approfondimenti. Cobot, acronimo di collaborative robot, è l’ introduzione di queste più recenti macchine partendo dal processo manuale esistente, dove in genere il cobot non sostituisce l’operatore, ma gli consente di lavorare con maggiore gratificazione, sgravare gli operatori dalle sollecitazioni usuranti di ergonomia fisica e cognitiva evitandogli così noiosi esasperati e continuativi passaggi, al fine di massimizzare le competenze e le capacità di uomo e macchina permettendo di sfruttare al meglio il tempo, conferendo proprio maggior valore aggiunto alle attività umane. Ma anche completare le capacità umane, cioè automatizzare ciò che prima era impensabile) rendere accessibile i processi a un più ampio spettro di operatori: genere, anzianità, abilità.

Il dirigente

Molto soddisfatto della presentazione il dirigente Massimo Viganò che al termine ha detto: “Il contatto con le aziende specializzate nel mondo della logistica apre orizzonti nuovi agli studenti che domani entrando nel mondo del lavoro avranno modo di conoscere già queste nuove tecnologie”.