Quanto vale la devozione? Secondo il web anche diverse migliaia di euro. A tanto (e anche di più) ammonta il costo delle reliquie che si trovano online. Un mercato virtuale dove però le truffe sono molto spesso più che reali.
Per molti appassionati dell’oggettistica religiosa in generale e delle reliquie in particolare, acquistare una reliquia anche sborsando diverse centinaia di euro, rappresenta un atto di devozione. Occorre però ricordare che la concessione delle reliquie deve sempre avvenire in forma gratuita. Questo stabilisce il Diritto canonico. Dunque le migliaia di presunte reliquie che è possibile recuperare in internet o sui banchi dei mercatini sono da ritenersi false. Eppure il mercato (illegale) delle reliquie attira ancora moltissimi estimatori.
San Gerardo in offerta speciale: le reliquie online dei santi del territorio
Il Cittadino ha fatto una prova ricercando online reliquie dei santi più conosciuti nel territorio, a cominciare dal patrono di Monza: san Gerardo. Piccoli frammenti di ossa del santo monzese (ricordiamo che si tratta di un uomo nato nel 1134 e morto nel 1207) sarebbero ancora disponibili. Il corpo, si sa, è conservato nell’omonima parrocchia, mentre minuscoli frammenti di ossa vengono venduti online a oltre 200 euro sul web: 192,85 euro più 15 euro di spese di spedizione. Con una simile cifra è possibile acquistare una teca con reliquia di prima classe, vale a dire resti provenienti direttamente dal corpo e la (presunta) dichiarazione di autenticità. Tutte le reliquie disponibili sul web presentano il sigillo in ceralacca che dovrebbe corrispondere allo stemma vescovile che ne rilascia la concessione (anche questo facilmente falsificabile) e i fili rossi che certificano l’integrità della teca, oltre al certificato di autenticità.
Sempre in internet, su piattaforme di commercio online, si trovano reliquie appartenenti alla beata Maria Maddalena dell’Incarnazione, fondatrice delle adoratrici perpetue del Santissimo Sacramento, le suore sacramentine. Una spesa accessibile: con meno di 30 euro si può acquistare un’immaginetta contenente un piccolo frammento di stoffa riconducibile alla beata. Stessa tipologia di reliquie ma prezzo triplicato per una immaginetta con un pezzettino della veste di santa Giuseppina Bakhita, la schiava originaria del Darfur diventata religiosa canossiana e morta nel 1947.
San Gerardo in offerta speciale: il caso Carlo Acutis
Molto clamore ha suscitato la vendita online di ciocche di capelli del beato Carlo Acutis, il giovane morto di leucemia a 15 anni nel 2006 all’ospedale San Gerardo. Il vescovo di Assisi Nocera Umbra ha messo in guardia i fedeli e richiesto accertamenti dopo aver scoperto la vendita sulle piattaforme di e-commerce di reliquie del giovane beato. Della questione si è poi occupata la Procura di Perugia che ha avviato gli accertamenti.
«La diocesi o l’autorità ecclesiastica di competenza hanno facoltà di intentare causa di fronte a traffici di questo tipo – conferma l’arciprete di Monza, monsignor Marino Mosconi – il reato che si ipotizza in questi casi è quello di truffa. Ma vista la mole di oggetti che sono disponibili in Rete è difficile che si proceda. Nei trent’anni in cui sono stato alla Curia di Milano non è mai stata intentata alcuna causa per false reliquie».
San Gerardo in offerta speciale: la classificazione delle reliquie
Un’ultima precisazione (per i più curiosi). Oltre alle reliquie di prima classe, provenienti dal corpo del santi, la catalogazione prevede quelle di seconda classe che comprendono oggetti appartenuti al santo in vita, compresi gli strumenti di martirio. E infine le reliquie di terza classe sono oggetti venuti a contatto con le spoglie di un canto o premuti contro la sua tomba o reliquiario