La gestione digitale delle terapie per una programmazione ancora più precisa e personalizzata. È stata presentata a Palazzo Pirelli, a Milano, la prima flebo elettronica: un dispositivo intelligente che consente una innovazione delle terapie infusionali.
Il Progetto è finanziato all’interno del bando ’Call Hub Ricerca e Innovazione’ promosso dall’assessore alla Ricerca di Regione Lombardia Fabrizio Sala, e mira allo sviluppo di tecnologie e dispositivi ’intelligenti’ per l’infusione, portatili, estremamente precisi e affidabili per un’assistenza clinica sempre più personalizzata, tempestiva, monitorata ed efficace, sia in regime ospedaliero che al domicilio del paziente.
Capofila del progetto, che si chiama ’Digital Smart Fluidics’, è l’azienda milanese Fluid-o-Tech con un partenariato composto dalla Fondazione Irccs Policlinico San Matteo, l’Università di Pavia e le aziende MC2, Sidam, PRIMA Lab.
“Questo progetto – ha dichiarato l’assessore alla Ricerca e Innovazione di Regione Lombardia Fabrizio Sala – è l’esempio concreto di come innovazione si traduca in miglioramento della vita per i cittadini, che è l’obiettivo primario del nostro bando Call Hub. Con questa flebo elettronica saremo infatti in grado di incentivare la delocalizzazione delle cure sul territorio, diminuendo radicalmente i numeri di accessi alle strutture ospedaliere. Basti pensare che potremo abilitare, di fatto, un accesso così capillare a cure specifiche fuori dagli ospedali che oggi non sarebbe possibile, perché i costi sarebbero venti volte superiori. Abbiamo sostenuto questa innovazione con oltre 3 milioni di euro, incentivando le reti e gli hub di ricerca e si è confermata una strategia vincente”.
Il valore complessivo del progetto è circa di 7,7 milioni di euro di cui 3,3 da Regione Lombardia grazie ai fondi POR FESR 2014-2020. I quattro principali ambiti applicativi sono la degenza in reparto, la nutrizione artificiale, la chemioterapia e le terapie nella fase di palliazione e rianimazione.
Le tecnologie vengono utilizzate per il controllo e il dosaggio dei farmaci, a cui si aggiunge anche la gestione da remoto. Quest’ultima funzione permette di fatto di poter realizzare dispositivi più semplici da utilizzare e di poter spostare la terapia dall’interno all’esterno degli ospedali. Un risultato possibile grazie anche all’uso di interfacce interattive e alla possibilità di collegarsi con altri dispositivi di uso comune, come uno smartphone, per lo scambio di dati.
In prospettiva potrà essere applicata e utilizzata anche nell’ambito della terapia intensiva per una gestione in sicurezza del rapporto tra il personale sanitario e il paziente, evitando così occasioni di contatto.
Il Progetto prevede anche lo sviluppo un centro di competenza nell’ambito della “fluidica digitale” caratterizzato da un network di laboratori d’eccellenza in grado di sviluppare ingegneria per il Life Science, a disposizione delle aziende, delle strutture sanitarie e degli utilizzatori finali: medici, pazienti e caregiver.
“La Regione persegue con convinzione nell’obiettivo di fare della Lombardia un luogo ideale dove sviluppare idee e fare ricerca scientifica, sostenendo la vocazione dei nostri territori per l’innovazione. Questo progetto – ha commentato Letizia Moratti, vicepresidente e assessore al Welfare di Regione Lombardia – sarà molto utile nel favorire l’obiettivo della sanità del futuro della casa come primo luogo di cura”.