Rsa, la San Pietro di Monza festeggia i suoi 20 anni con l’arrivo della seconda dose di vaccino anticovid

Dal 2 sino al 4 febbraio giungeranno 200 dosi di vaccino. Era gennaio 2001 quando l’allora cardinale Dionigi Tettamanzi tagliava il nastro della struttura gestita dalla cooperativa La Meridiana. Da allora 1337 anziani hanno vissuto nell’edificio storico di via Cesare Battisti che nei primi del ‘900 accoglieva bambini senza genitori.
L’arrivo della prima dose di vaccini alla Rsa, 21 giorni fa
L’arrivo della prima dose di vaccini alla Rsa, 21 giorni fa

La partenza della somministrazione della seconda dose del vaccino per il Covid 19 è il miglior modo per gli anziani e gli operatori di festeggiare i 20 anni della rsa San Pietro di Monza, gestita dalla cooperativa La Meridiana. Dal 2 febbraio sino al 4 giungeranno 200 dosi di vaccino. “Una prima luce in fondo al tunnel– spiega Roberto Mauri, direttore La Meridiana -. Siamo ancora in emergenza e lavoriamo in trincea per assicurare agli anziani e alle loro famiglie tutto l’affetto possibile. Abbiamo inoltre iniziato una riflessione che culminerà con l’elaborazione di un nuovo modello di rsa. Per questo ci siamo impegnati con Università Cattolica in una ricerca che coinvolge alcune residenze del territorio e che ha l’obiettivo di scrivere proposte che saranno consegnate alle istituzioni, governo e regioni”. Con il richiamo vaccinale si riaccende infatti la speranza di poter uscire dal bunker della protezione anti Covid19 e di poter intensificare i servizi e le attività educative in favore degli anziani. Era gennaio 2001 quando l’allora cardinale Dionigi Tettamanzi tagliava il nastro della nuova struttura. Da allora 1337 anziani hanno vissuto nell’edificio storico di via Cesare Battisti che nei primi del ‘900 accoglieva bambini senza genitori.

Anche con la pandemia non si sono arrestati i progetti . Fra questi “Le Coreografie del Quotidiano” con il rinnovo degli ambienti di tutti i locali, partendo dalle camere fino ai luoghi pubblici, passando per i giardini, con particolare attenzione al colore, alla luce, agli arredi e a tutti gli aspetti estetici. L’adattamento ambientale ha favorito e favorirà lo sviluppo, Covid 19 permettendo, di altri progetti come l’adozione di terapie non farmacologiche, la riorganizzazione del nucleo Alzheimer Fontana, l’inserimento nel programma Monza città amica della demenza attraverso iniziative di carattere culturale, informativo e divulgativo, l’attivazione di momenti di socializzazione con parenti e volontari, l’utilizzo della realtà virtuale ed aumentata e della robotica.

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