“Urge confronto sui valori di senso della riforma del Terzo Settore”. L’appello è dell’associazione AiBi – Amici dei bambini in vista della piena entrata in vigore della riforma del Terzo settore. Sotto osservazione in particolare il tetto alle retribuzioni degli amministratori e degli oltre 850mila lavoratori del non profit.
“Alcune grandi organizzazioni del settore hanno criticato questo aspetto fin dalla stesura del decreto, spiegando che, di fatto, questa norma penalizza il settore non profit creando una disparita tra lavoratori in un mercato del lavoro che, invece, è unico. Chi lavora come dipendente e non come volontario ha diritto di avere il trattamento retributivo per quello che sa fare, non rapportato al tipo di ente che lo assume. “Non ci si può aspettare che il lavoro nel Terzo settore coincida solo con una scelta etica” afferma il vicepresidente di Emergency Bertani al Sole 24 ore. A prima vista, sembra la semplice constatazione di un fatto ovvio, ma è davvero così?”, analizza AiBi.
E poi: “Possibile che si possano mantenere alti valori ideali solo facendo un minimo di beneficenza in parrocchia ma, crescendo, si debba per forza diventare tante multinazionali della solidarietà? Forse sarebbe tempo di aprire qualche discussione in più sui valori e sugli aspetti di senso della riforma del terzo settore, come questa potrebbe essere, piuttosto che sui tecnicismi esasperati di questo o quel comma”.