Rider, prima class action in Italia contro il contratto nazionale giudicato «illegittimo» dalla Cgil

Cgil, Nidil, Filcams e Filt hanno depositato in tribunale a Milano una class action contro il contratto dei rider firmato dalle app di food delivery con Ugl l’anno scorso.
Una protesta a Milano dei rider
Una protesta a Milano dei rider

I sindacati Cgil, Nidil, Filcams e Filt hanno avviato una class action dinanzi al Tribunale di Milano in materia di lavoro – la prima in Italia in tema di diritto del lavoro e la prima in Europa a favore dei lavoratori della gig economy – per tutelare la categoria dei riders e contrastare l’applicazione dell’unico contratto nazionale esistente firmato da Assodelivery con la Ugl Rider. Tale contratto – si ricorda – “sancisce il cottimo come forma di retribuzione limitando i diritti dei lavoratori delle piattaforme del food delivery”. “Con tale ricorso collettivo – sottolinea una nota – la Cgil intende estendere a tutti i rider di Deliveroo quanto recentemente stabilito dal Giudice di Bologna che nel luglio di quest’anno, in accoglimento di un ricorso per condotta antisindacale, ha dichiarato illegittimo l’accordo, stipulato da Assodelivery con un solo sindacato considerato non rappresentativo, imposto dalle multinazionali del settore come condizione per potere proseguire a lavorare”.

“La class action è una iniziativa nuova dai possibili effetti dirompenti per il mercato del lavoro. Un esito positivo consentirebbe, infatti, a tutti i rider di avere retribuzioni adeguate e condizioni di lavoro parametrate alla contrattazione collettiva di settore”, afferma la Cgil, che dice di voler intervenire “su uno dei principali fattori distorsivi della contrattazione del settore e di precarizzazione del lavoro tra i rider”.

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