Il presidente della Regione Lombardia Attilio Fontana ha ricordato il trentesimo anniversario della strage di Capaci, quel 23 maggio 1992 nell’anno delle stragi in cui morirono il giudice Falcone e, a luglio, il giudice Borsellino.
Trent’anni fa la strage di Capaci: «Non abbassare la guardia e contrastare qualsiasi forma di fenomeno mafioso»
“La strage di Capaci è una delle pagine più tristi e più gravi della storia d’Italia. È dovere delle istituzioni – ha detto Fontana– onorare sempre la memoria di chi, come il giudice Giovanni Falcone, sua moglie e gli uomini della sua scorta, sono rimasti vittime della mafia. Il loro ricordo, soprattutto verso le nuove generazioni deve essere anche un monito per non abbassare la guardia e a contrastare qualsiasi forma di fenomeno mafioso”.
Trent’anni fa la strage di Capaci: un ulivo in ogni Comune della Lombardia
“In vari Comuni lombardi – ha spiegato l’assessore De Corato – abbiamo finanziato la messa a dimora di un ulivo e l’apposizione di una targa in memoria dei martiri caduti nelle stragi mafiose. L’ulivo, infatti, rappresenta la forza dei valori dello Stato radicati nel terreno, che con le proprie radici sorreggono il peso della storia e la lotta della giustizia contro la mafia”.
A Monza è stato inaugurato nei pressi del nuovo ponte Talamoni, agli Spalti.
“Abbiamo grande attenzione – prosegue – anche verso gli oltre 3.000 beni confiscati presenti in Lombardia, come testimonia anche l’accordo sottoscritto con l’Agenzia Nazionale. Per il loro recupero e riutilizzo, nei bienni 2019-2021 e 2022-2023 abbiamo stanziato 6,5 milioni. Così manteniamo sempre vivo – conclude l’assessore – il ricordo del giudice Falcone e delle vittime di mafia”.