È stato sottoposto a obbligo di firma alla Polizia giudiziaria e di dimora nel comune di Senago un italiano classe 1980 che con altri due italiani e uno straniero (tutti questi ultimi colpiti da un ordine di custodia in carcere) è stato raggiunto da una ordinanza di misura cautelare eseguita nella mattinata di venerdì 4 Giugno dai carabinieri della Sezione Operativa della Compagnia di San Donato Milanese.Il provvedimento è stato emesso dal giudice per le indagini preliminari presso il Tribunale di Milano, su richiesta della locale Procura della Repubblica, per i reati di detenzione e spaccio di sostanze stupefacenti.
Le indagini sono state avviate dopo la morte di un 25enne di Segrate, il 5 agosto dello scorso anno, precipitato dal sesto piano di un condominio, dopo che, secondo quanto ricostruito dai militari, aveva trascorso la mattina nell’appartamento di un amico. Dagli accertamenti eseguiti e dal sopralluogo tecnico scientifico effettuato con la SIS di Milano, nonché dall’esame autoptico del corpo, i carabinieri spiegano che: «si è potuto acclarare che il giovane, mentre era in procinto di scavalcare il balcone dell’appartamento per entrare nel pianerottolo del ballatoio ammezzato, aveva perso l’equilibrio a seguito di un’assunzione di sostanza stupefacente di tipo cocaina di pessima qualità, ceduta da un locale pusher».
Le indagini hanno portato allo spacciatore, un italiano classe 1981, che la notte del 5 agosto avrebbe ceduto la dose di cocaina alla vittima. Attività investigative successive, attraverso intercettazioni telefoniche e pedinamenti, hanno portato alla emersione dei gruppo dei quattro: «dedito alla gestione di una fruttuosa piazza di spaccio di cocaina nei comuni di Segrate, Peschiera Borromeo, Pioltello e Cernusco sul Naviglio, stabilmente inserito nel territorio e ben organizzato, capace di commercializzare lo stupefacente nelle pubbliche vie in modo tutt’altro che episodico» dicono i militari.
A gestire l’attività illecita sarebbe stato lo straniero che si sarebbe anche occupato del confezionamento e custodia della sostanza. I due italiani classe ‘81 e ‘83, «oltre a consegnare stupefacenti, coadiuvavano lo straniero sotto il profilo logistico fungendo da vedette per segnalare la presenza di forze dell’ordine nella zona e rifornendo lui ed altri soggetti magrebini, appostati nei campi, di cibo, bevande, sigarette ed altri generi di consumo». Più defilato il ruolo del classe ’80 con domicilio a Senago il quale avrebbe tenuto: «un rapporto di collaborazione con gli altri membri fornendo contatti e concorrendo in alcune cessioni di sostanza stupefacente».
Durante l’attività di indagine – dicono ancora i militari – «si è avuto modo di apprendere che molti acquirenti si lamentavano della pessima qualità dello stupefacente».
I due pusher italiani, classe ’81 e ’83, sono stati associati al carcere di Milano San Vittore mentre lo straniero si è reso irreperibile ed è attivamente ricercato.