Poste, Cgil Brianza all’attacco «Disorganizzazione organizzata»

La Cgil di Monza e Brianza attacca il piano di riorganizzazione del recapito che ha tagliato 65 zone in Brianza. «Il risultato è che il “giro” una volta quotidiano, adesso è a giorni alterni se non addirittura settimanale».
Un postino al lavoro
Un postino al lavoro

«Quella del servizio postale in Brianza è una disorganizzazione organizzata». Non usano giri di parole Vincenzo Traina e Vittorio Serafin, rispettivamente responsabile settore poste e segretario provinciale dei lavoratori della comunicazione che fanno capo alla Cgil di Monza e Brianza, a proposito della serie di lamentele che hanno caratterizzato il servizio di recapito postale dall’inizio del 2014 a oggi. I sindacalisti fanno riferimento a un incontro tra il prefetto di Monza, i sindaci di Desio, Muggiò, Lissone e Nova (ma la situazione è risultata critica anche a Monza, Limbiate, Seregno, Carate Brianza, Muggiò, Cesano Maderno e Brugherio) e i dirigenti postali che «hanno sostanzialmente minimizzato il problema, attribuendone le responsabilità agli eventi infortunistici (5!) accaduti ad alcuni addetti e a qualche difficoltà operativa che si è verificata al Centro meccanizzato postale di Milano, assicurando che la situazione sarebbe migliorata. Peccato che invece si sia aggravata». La ragione del disservizio, secondo la Cgil, è da ricercarsi nel piano do riorganizzazione del recapito secondo l’accordo regionale dell’aprile 2013 «che ha mostrato tutti i suoi limiti». Sul territorio brianzolo il piano ha comportato la presenza di 65 zone di recapito in meno e con il 19% è la più alta percentuale di tutta la Lombardia. Arcore ne ha persi tre, Bernareggio e Sovico uno, Brugherio e Carate Brianza cinque, Desio sette, Monza e Limbiate addirittura dieci, Lissone e Vimercate 6, Meda 7, Seregno quattro,. «I portalettere – osservano i sindacalisti – numericamente scarsi rispetto alle reali esigenze, devono fare fronte a zona più ampie e con carichi di lavoro squilibrati. Le Poste, che usufruiscono molto di lavoratori a tempo determinato, sono sotto organico e i dipendenti devono coprire più servizi, così come i postini devono servire più zone con il risultato che il “giro” che inizialmente era quotidiano, adesso diventa a giorni alterni se non addirittura setimanale». Peggio ancora andrebbe ai centri postali di distribuzione di Desio e VImercate ridotti quasi al collasso per avere perso, rispettivamente, da 34 a 27 zone il primo, e da 31 a 24 zone il secondo con un effetto immediato, ovverso «raccomandate, lettere, fatture, riviste in abbonamento, cartelle esattoriali, quasi nulla viene ricevuto nei tempi previsti dalla consegna, con postivi e addetti sull’orlo della crisi di nervi». Secondo i sindacati i rimedi si sono rivelati peggiori dei problemi evidenziati. «Ad esempio nelle scorse settimane la corrispondenza di Muggiò che si dovrebbe lavorare nel centro di Desio, è stata lavorata nel centro di Monza e recapitata nella giornata del sabato da portalettere in servizio a Monza. Non conoscendo il viario di Muggiò cosa avranno potuto recapitare». Da qui l’appello ai cittadini utenti «a non prendersela con in postini».